Partinico, il Centro per l’Impiego rischia lo sfratto
Rischia lo sfratto il Centro per l’impiego di Partinico: otto Comuni e l’assessorato regionale al Lavoro cercano una soluzione. Il 17 ottobre scadrà, infatti, la proroga del contratto d’affitto dei locali di via d’Ao – sta. Il mese scorso era stato annunciato un possibile trasferimento nei locali dell’ex Pretura, che però non sono ancora pronti. Così, in assenza di una soluzione immediata, si rischia l’interruzione di un servizio per un bacino di utenza di circa 68 mila abitanti. L’ufficio pubblico che fa capo al Dipartimento regionale del lavoro ha, infatti, competenza sui Comuni di Balestrate, Borgetto, Camporeale, Giardinello, Partinico, San Cipirello, San Giuseppe Jato e Trappeto. Al Centro per l’impiego territoriale è demandata la funzione di gestire una serie di servizi collegati al mondo del lavoro. E dai primi di settembre sono partite le convocazioni per il Reddito di cittadinanza: 3 mila richiedenti dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro e il Patto per l’inclusione sociale. Procedure indispensabili per ottenere l’aiuto econ o m i co. A fine ottobre potrebbe però scattare lo «switch off» degli uffici, gettando nel caos migliaia di pratiche. Tra i servizi offerti quotidianamente ci sono anche l’orient amento, il patto di servizio e soprattutto le dichiarazioni di disponibilità al lavoro. Senza le quali è impossibile sia essere assunti che accedere ai sussidi di disoccupazione. Ed è anche un documento necessario per iscriversi e frequentare un corso di formazione professionale. Al Cpi di Partinico si rivolgono inoltre gli operai stagionali e forestali per l’av – viamento al lavoro. Sono ventisei i dipendenti dell’assessorato che operano all’interno degli uffici di via d’Aosta. Anche per loro sembra non sia stata ancora individuata una sede lavorativa in vista del possibile sfratto. A pagare i costi dell’affitto dei locali sono gli otto comuni a cui il Centro per l’impiego fornisce servizi. Si tratta di 45.694 euro l’anno ripartito in quota in base al numero di abitanti. Il costo maggiore lo dovrebbe affrontare Partinico che, con i suoi 31 mila e 400 residenti, spende oltre 21 mila euro l’anno. Ma il Comune capofila da un anno è in dissesto finanziario. Dunque niente quota. Da giugno, dopo le dimissioni del sindaco Maurizio De Luca, in paese è arrivato un commissario straordinario: il colonnello Rosario Arena. Che spiega: «Sono un tecnico chiamato a gestire un’emergenza e devo pertanto tagliare le spese non obbligatorie. Contiamo di uscire fuori dal dissesto entro cinque anni». Tra le economie necessarie rientrano anche i costi dell’affitto degli uffici assessoriali di via d’Aosta. Ma sembra sia stata proposta una alternativa: «Abbiamo già avuto numerosi incontri con i funzionari del Centro per l’impiego e dell’assessorato – dice Arena – con lo scopo di trovare insieme una soluzione: abbiamo proposto l’utilizzo dei locali dell’ex Pretura di Partinico». Una soluzione che trova il consenso anche degli altri sette comuni del comprensorio. Le municipalità, tra l’altro, si farebbero carico dei costi di adeguamento dei locali che fino a pochi anni ospitavano uffici pubblici. «Non ci sarebbero inoltre difficoltà per le idoneità e basterebbero pochi accorgimenti tecnici – sostiene Arena -. Ho però la sensazione che ci sia un sorta di ostruzionismo. A noi interessa avere il Centro per l’impiego a Partinico, ma bisogna venirsi incontro».