Operazione Cupola 2.0, il 4 novembre udienza preliminare per i 64 imputati

Inizierà il prossimo 4 novembre a Palermo, davanti al gup Rosario Di Gioia, l’udienza preliminare a carico di 64 imputati, tra boss e gregari, accusati a vario titolo di aver preso parte al progetto di ricostituire, ad un anno dalla morte del capo dei capi, il boss corleonese Totò Riina, la nuova “cupola” di cosa nostra; tentativo sventato dai carabinieri e dalla Dda, A rivelarlo oggi è il Giornale di Sicilia. Il processo alla nuova mafia nasce dalle indagini dei carabinieri che il 29 maggio del 2018 sono riusciti ad intercettare indirettamente una riunione avvenuta tra capi mandamento intenti a tracciare le regole e le funzioni della rinata commissione provinciale. A capo dell’organizzazione ci sarebbe stato Settimo Mineo, uomo d’onore di Pagliarelli, mentre a promuoverne la ricostituzione i capimafia di Ciaculli e Porta Nuova Leandro Greco e Gregorio Di Giovanni. Il Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Amelia Luise, Francesca Mazzocco, Dario Scaletta e Bruno Brucoli, nei giorni scorsi hanno formalmente chiesto il rinvio a giudizio di tutti i 64 imputati : Settimo Mineo, Filippo Bisconti, Francesco Colletti (questi ultimi due hanno deciso di collaborare subito dopo l’arresto) , Stefano Albanese, Giusto Amodeo, Filippo Annatelli, Gioacchino Badagliacca, Giuseppe Bonanno, Giovanni Cancemi, Francesco Caponetto, Giuseppe Costa, Maurizio Crinò, Filippo Cusimano, Rubens D’Agostino, Gregorio Di Giovanni, Filippo Di Pisa, Andrea Ferrante, Antonino Francesco Fumuso, Vincenzo Ganci, Michele Grasso, Simone La Barbera, Marco La Rosa, Gaetano Leto, Michele Madonia, Giusto Francesco Mangiapane, Matteo Maniscalco, Luigi Marino, Pietro Merendino, Fabio Messicati Vitale, Giovanni Salvatore Migliore, Rosolino Mirabella, Salvatore Mirino, Massimo Mulè, Domenico Nocilla, Nicolò Orlando, Salvatore Pispicia, Stefano Polizzi, Gaspare Rizzuto, Salvatore Sciarabba, Salvatore Sorrentino, Giusto e Vincenzo Sucato, Salvatore Troia, Leandro Greco, Calogero Lo Piccolo, Giovanni Sirchia, Carmelo Cacocciola, Erasmo Lo Bello, il costruttore Pietro Lo Sicco, Giuseppe Serio, Antonio Matteo Maranto, Giacomo Alaimo, Salvatore Ferrante, Giusto Giordano, Salvatore Giuseppe Ingenio, Francesco Gambino, Giovanna Comito, Andrea Mirino, Umberto Maiorana e altri due pentiti, Domenico Mammi e Sergio Macaluso.

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