Castellammare del Golfo, intitolato al giudice Francesca Morvillo il centro diurno disabili psichici adulti

Porta il nome del magistrato Francesca Morvillo, adesso,  l’immobile confiscato alla mafia che ospita il centro diurno per disabili psichici adulti, gestito dall’associazione Sos Autismo Onlus di Castellammare del Golfo. Questa mattina, in contrada Crociferi, la cerimonia di intitolazione, alla presenza, tra gli altri,  del Prefetto di Trapani, Tommaso RIcciardi, delle autorità locali  e del Procuratore Alfredo Morvillo, fratello e cognato dei giudici uccisi nella strage di Capaci del 23 maggio 1992 insieme a  tre agenti di scorta, il presidente della sezione penale del Tribunale di Trapani Daniela Troja, i rappresentanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Esercito e della Capitaneria di porto, nonché il vice  Questore di Trapani. La struttura sottratta a Cosa Nostra, che sorge in contrada Crociferi,  è stata consegnata al Comune nel 2010 e successivamente ristrutturata con i fondi regionali dell’assessorato della Politiche Sociali. . L’associazione “Sos autismo”  presieduta da Giuseppe Caleca lo utilizzerà come struttura socio-assistenziale che accoglie disabili psichici adulti  per “alleggerire il carico familiare nelle ore diurne e stimolando le capacità di chi ha perso o è prossimo a perdere i riferimenti familiari”,  poiché il progetto rientra nella regolamentazione del cosiddetto “Dopo di noi” . “ Oggi ci troviamo in questa villetta confiscata alla mafia perché vogliamo portare la cultura della legalità laddove veniva negata e farlo con attività e iniziative sociali arricchisce l’anima – ha detto il sindaco di Castellammare del Golfo –  questa villetta, come d’altronde anche quella accanto, è diventata patrimonio comune, proprietà della collettività e la sua crescita condivisa è rivolta soprattutto a chi ne ha più bisogno.  Un bene che era possedimento e arricchimento per una ristretta cerchia criminale restituito adesso ai cittadini di Castellammare è la più grande lezione di educazione alla legalità che si possa fare. Un luogo che è diventato strumento di cambiamento della mentalità: la ricchezza delle mafie quale stimolo alla partecipazione civile”.  Il primo cittadino di Castellammare del Golfo ha poi sottolineato il lodevole utilizzo della struttura e del compito  di integrazione e  valorizzazione delle differenze svolto dai gestori.   

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