Terrasini, oggi l’autopsia sul corpo senza vita di Mike Nepa per chiarire le cause del decesso
E’ stato ritrovato su una sedia della sua camera da letto, con le gambe bloccate da nastro adesivo e senza apparenti segni di violenza, il corpo senza vita dell’84nne italo americano Mercurio Nepa, da tutti conosciuto come Mike. Chi lo ha immobilizzato ha messo pure a soqquadro la sua casa di via Venezia a Terrasini. Probabilmente alla ricerca di soldi e preziosi, chi ha agito ha rovistano nei cassetti e nei mobili della sua abitazione, sparpagliando per terra indumenti e anche soprammobili. Dettagli che portano gli inquirenti a privilegiare la pista investigativa della rapina finita male, senza però escludere altre ipotesi. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Carini e della locale stazione, coordinate dal pm di turno Luisa Bettiol ruotano a 360°. Troppi i punti oscuri ancora da chiarire. Nella porta d’ingresso della palazzina non sono stati trovati segni di effrazione. Dai rilievi eseguiti dalla sezione scientifica dell’arma per ricostruire l’accaduto, non emerge nessuna traccia di sangue, nessun segno di violenza o di colpo d’arma da fuoco. Potrebbe essere stata la stessa vittima ad aprire la porta a chi poi lo avrebbe immobilizzato su una sedia e, data l’età, di fronte alla possibile rapina, non è escluso che possa essere stato colto da un malore che lo abbia portato alla morte. A chiarire le cause del decesso saranno i risultati dell’autopsia che verrà eseguita oggi all’istituto di medicina legale del Policlino di Palermo. Mercurio Nepa abitava da solo. Ha vissuto gran parte della sua esistenza tra il Canada e gli Stati Uniti d’America, dove si trasferì con la sua famiglia quando aveva appena 14 anni. Ambizioso, riuscì a costruirsi una fortuna con floride attività imprenditoriali. Ma negli anni 70, a Detroit, nel Michigan, qualcuno gli sparò a bruciapelo in bocca e lui riuscì a salvarsi miracolosamente. Mai trovata la persona che premette il grilletto ne chiarito il movente. Chi lo conosceva sostiene che non ne abbia mai voluto parlare. Ma fu dopo essersi ripreso da quel colpo che decise, nel 1974, di stabilirsi nella palazzina di via Venezia, facendo comunque la spola, in tutti questi anni, tra la Sicilia e l’America dove trascorreva anche diversi mesi dell’anno. Il nome di Mercurio Nepa finì sulle cronache dei giornali italiani pochi anni fa perché rimasto coinvolto in un processo per usura. Nella sua abitazione le fiamme gialle trovarono polizze di assicurazione sulla vita, quote di fondi d’investimento e denaro contante per oltre 135 mila euro. Nel 2015 venne assolto da tutte le accuse e il patrimonio sequestrato gli venne restituito. Secondo l’accusa tra il 2002 e il 2010 avrebbe concesso prestiti per oltre 65 mila euro a privati e commercianti, che poi si sarebbe fatto restituire applicando tassi d’interesse compresi tra il 40 e il 675% annui. Denunciato da una presunta vittima, poi ritenuta inattendibile, venne scagionato da altri testimoni che dichiararono che l’uomo non chiedeva niente se non solo la restituzione del capitale. Un passato avventuroso quello di Mike Nepa e un tragico epilogo di vita avvolto nel mistero. E’ stato un amico della vittima che, ieri mattina, a fare la macabra scoperta. Da tempo dava una mano a Mike per dargli una mano nelle faccende domestiche. L’uomo è stato sentito dagli investigatori, così come alcuni vicini ed altre persone che conoscevano Nepa, da molti descritto come una persona riservata, schiva, con pochissimi amici e che non si fidava di nessuno. Sempre ben vestito, con i capelli in ordine e con catena e anello d’oro vistosi addosso. Gli stessi parenti della vittima non lo avrebbero descritto ai carabinieri come una persona affabile, anzi tutto il contrario, tant’è che i rapporti con lui sarebbero stati tesi. Cugini che avrebbero smesso di preoccuparsi per lui ormai da tempo. «Una brutta storia per un paese tranquillo come il nostro – ha detto il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci che conosceva personalmente l’anziana vittima al Giornale di Sicilia – di Mike ho il ricordo di una persona distinta, dell’italo-americano che si sedeva in piazza e raccontava le storie di chi aveva fatto successo in America”.