Terrasini, rapina finita male? È giallo sulla morte di un italo-americano
Si chiamava Mercurio Nepa, da tutti chiamato Mike, ed aveva 84 anni. Il suo corpo senza vita, per terra è stato ritrovato questa mattina, nella sua abitazione di Terrasini, al civico 7 di via Venezia. A fare la terribile scoperta, un amico dell’anziano che a volte lo aiutava. Una volta entrato in casa, l’uomo ha trovato tutto a soqquadro e l’amico esanime. Immediato l’allarme lanciato ai carabinieri della locale stazione che sono accorsi sul posto. Insieme a loro, i colleghi della scientifica per gli accertamenti del caso e il medico legale per una prima ispezione cadaverica. Sul posto anche il pm di turno Bettiol per cercare di fare luce su cosa possa essere accaduto nella palazzina, anche se, secondo alcune indiscrezioni, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella del drammatico epilogo di una rapina. Ma ancora è tutto da accertare. Mike Nepa pare che fosse stato un facoltoso imprenditore italo americano. Viveva stabilmente a Detroit, nel Michigan e soltanto da alcuni giorni era tornato a Terrasini, suo paese di origine, dove annualmente veniva a trascorrere qualche mese nella sua palazzina di via Venezia. Oltreoceano, tanti anni fa, pare che Mike Nepa venne gravemente ferito nel corso di un agguato che gli sarebbe stato teso con armi da fuoco, salvandosi per miracolo. L’anziano, infatti, subì una laringectomia e, da allora, in assenza di corde vocali, parlava avvalendosi di un laringofono. In paese lo conoscevano tutti. Tornava a Terrasini ogni anno e ci rimaneva per diversi mesi. Nel 2015, Mercurio Nepa venne assolto dall’accusa di usura. Quattro anni prima, venne denunciato dalla guardia di finanza perché ritenuto reo di avere concesso prestiti a tassi d’usura per oltre 65 mila euro, tra il 2002 e il 2010 a privati e commercianti bisognosi, che poi si sarebbe fatto restituire applicando tassi d’interesse compresi tra il 40 ed il 675 per cento annui. Le indagini erano scaturite dalla denuncia di una presunta vittima che sosteneva di essere stata costretta a pagare interessi elevatissimi. Poi erano state interrogate anche altre persone che avevano negato rapporti con Mercurio Nepa, tanto che erano finite sotto accusa per favoreggiamento. Durante il processo un testimone è stato ritenuto inattendibile mentre alcune presunte vittime hanno dichiarato che l’uomo “non chiedeva niente solo la restituzione del capitale”. A conclusione del processo, i giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Palermo accolsero la tesi difensiva dei suoi legali, assolvendolo. Adesso, gli investigatori sono all’opera per cercare di capire se, dalla sua abitazione siano stati trafugati denaro e monili e se la sua morte sia stata provocata dallo choc o, da percosse ricevute dai malviventi che hanno fatto irruzione nella sua casa.