Terrasini, l’ultimo saluto a Mike Nepa nella semideserta Chiesa Anime Sante
Poche persone ai funerali di Mike Nepa, l’84enne italo americano trovato morto, lunedì scorso, nella sua abitazione di via Venezia in circostanze ancora tutte da chiarire. La messa è stata celebrata nella chiesetta delle Anime Sante dove erano presenti i fratelli Vito e Joe, arrivati dall’America nei giorni scorsi dopo la notizia della sua morte, pochi altri parenti, qualche vicino di casa e il sindaco del paese Giosuè Maniaci che lo conosceva personalmente. La sua morte tinta di giallo continua però ad alimentare pettegolezzi. Tutti conoscevano Mike Nepa e tutti continuano a ricordarlo come una persona dal carattere schivo. Proprio in questo senso ha voluto incentrare la sua omelia il parroco che ha celebrato i funerali, don Davide Rasa: «Resta una morte triste e inaspettata, perché non si ha nemmeno la certezza di come possa essere morto. Il nostro paese è stato mostrato dai media e dai giornali come omertoso e che non vuole rispondere, presentando questo nostro fratello come la persona più crudele che possa esserci sulla faccia della terra. Allora io credo che la migliore cosa anzitutto è fare silenzio per dare la possibilità agli organi inquirenti di arrivare alla verità di questa vicenda. Quella verità che si deve sapere soprattutto per chi ha voluto bene al fratello Mercurio anche se taluni, a fatica, dal momento che molti lo hanno dipinto con un carattere burbero». Mike Nepa, Mercurio all’anagrafe, è stato trovato senza vita seduto sulla poltrona all’interno della sua casa visibilmente a soqquadro. Nessuna ferita, nessun segno di violenza sul suo corpo, nessuna certezza sul fatto che qualcuno possa avere portato via denaro, preziosi o documenti da quei cassetti trovati aperti. Mike Nepa, negli anni di emigrazione avrebbe accumulato una fortuna che potrebbe aver fatto gola a qualcuno. Ma ad oggi gli investigatori brancolano nel buio. Le uniche certezze che hanno in mano sono legate al passato torbido di Nepa, scampato miracolosamente ad un agguato che gli era stato teso quando viveva in America, riuscendo a sopravvivere nonostante qualcuno gli avesse sparato a bruciapelo all’altezza della gola; inoltre, nel 2011 rimase coinvolto in un’operazione antiusura della guardia di finanza, riuscendo a uscirne indenne quattro anni dopo.