Terrasini, licenziato contrattista part-time in servizio al comune
Il Comune di Terrasini ha licenziato un dipendente comunale di Categoria B con contratto part time a 24 oere settimanali con mansione di addetto a ville e giardini. Si tratta di un 57enne del luogo V.A. Il lavoratore, lo scorso anno era già stato sospeso per 4 mesi per aver continuato a produrre certificati medici senza l’invio telematico che oggi nella pubblica amministrazione è obbligatorio. Cosa ripetuta quest’anno con 14 giorni di assenza certificata solo a livello cartaceo. Il segretario generale del Comune di Terrasini, Cristofaro Ricupati, in qualità di unico componente dell’ufficio procedimenti disciplinari, esaminata la questione, si sarebbe visto costretto a procedere al suo licenziamento riportando come motivazione la «violazione plurima e reiterata». Il dipendente, purtroppo era stato bocciato al concorso per la stabilizzazione e trasferito alle ville e giardini con l’obiettivo di evitare che rimanesse già a suo tempo senza un lavoro. Un trasferimento nei confronti del quale il contrattista avrebbe mostrato evidenti segni di insofferenza nei confronti dell’amministrazione comunale, culminati nel luglio scorso con un duro scontro con il sindaco Giosuè Maniaci. Durante una sua visita al parco giochi di Villa a mare il primo cittadino avrebbe notato l’impiegato senza il vestiario e appartato in auto. Esortato a mettersi in servizio, l’operaio avrebbe risposto di non star bene e ribadito di non voler svolgere quella mansione. Circostanza che il sindaco avrebbe segnalato all’ufficio procedimenti disciplinari. Convocato dal segretario generale del Comune, l’operaio avrebbe negato ogni addebito; inoltre i suoi legali hanno sempre sostenuto come per il suo profilo professionale non vi fosse obbligo di effettuare le pulizie; riguardo alla mancata trasmissione dei certificati per via telematica, lo stesso operaio licenziato ha evidenziato di aver depositato una dichiarazione postuma del suo medico di famiglia in cui evidenziava l’impossibilità all’invio on line del documento di malattia. Inoltre i legali hanno sottolineato che «non esiste violazione plurima e reiterata, né il dolo che presuppone coscienza e volontà». Motivazioni che il segretario Ricupati ha ritenuto insufficienti, provvedendo al suo licenziamento con preavviso di due mesi.