Partinico, caso Arata-Nicastri, Regione parte civile contro Causarano

La Regione Siciliana si costituisce parte civile nel procedimento penale in corso sui presunti casi di corruzione in cui sono coinvolti due dipendenti dell’assessorato all’Energia, tra cui il partinicese Giacomo Causarano. La Giunta ha approvato la proposta dell’assessore Alberto Pierobon, nelle more che si esprima l’Avvocatura dello Stato, che per legge è competente a rendere il parere obbligatorio ai fini della costituzione. Il tribunale di Palermo ha disposto il giudizio immediato nei confronti dei due dipendenti, fissando la comparizione davanti al Tribunale per il prossimo 18 dicembre. Si tratta del famoso caso Arata-Nicastri con contorno di corruzione negli uffici regionali per velocizzare le pratiche inerenti a progetti nell’ambito dell’energia alternativa. Da una parte Vito e Manlio Nicastri, padre e figlio di Alcamo, da lungo tempo con le mani in pasta in business collegati all’energia rinnovabile. Per Causarano l’accusa in particolare sarebbe di corruzione: in qualità di funzionario all’assessorato all’Energia avrebbe in qualche modo agevolato le pratiche del gruppo Arata-Nicastri nell’ambito proprio di progetti legati all’energia rinnovabile.

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