Caso Maiorana, il Gip non archivia l’inchiesta sugli scomparsi e chiede nuove indagini

Respinta dal gip di Palermo Marco Gaeta la richiesta avanzata dalla Procura di Palermo di archiviare il fascicolo per la scomparsa degli imprenditori Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio di cui non si hanno più notizie dal 3 agosto del 2007. Il gip ha ordinato nuove indagini in particolare su alcune impronte digitali trovate nella Smart dei due scomparsi che era stata lasciata nel parcheggio dell’aeroporto Falcone e Borsellino. Le impronte rilevate sono da comparare con altri personaggi che sarebbero entrati in contatto con i Maiorana che l’ultima volta vennero visti allontanarsi dal loro cantiere edile in corso ad Isola delle Femmine, proprio a bordo della citycar. La procura riteneva di non avere gli elementi sufficienti per sostenere l’accusa di omicidio a carico del costruttore Paolo Alamia, considerato vicino ad ambienti mafiosi e all’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino e dell’imprenditore Giuseppe Di Maggio di Torretta. La richiesta di archiviazione era stata notificata anche all’ex moglie di Antonio Maiorana,  Rossella Accardo che un anno e mezzo dopo la scomparsa dei congiunti ha perso anche l’altro figlio Marco, morto suicida. La donna lo scorso luglio aveva chiesto di non archiviare l’inchiesta e di concentrare l’attenzione proprio su quelle impronte digitali. Sempre lo scorso luglio è morto uno dei due indagati, Alamia. Nel 2017 era stato arrestato l’ex socio dei Maiorana, l’imprenditore Dario Lopez,  per detenzione di arma clandestina. Durante una perquisizione domiciliare al termine dell’interrogatorio come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana, nella sua abitazione i militari trovarono una pistola con matricola abrasa e anche dei proiettili.