Alcamo, giro di squillo : chiesto il rinvio a giudizio per due indagati
Con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, una casalinga e il titolare di una struttura ricettiva di Alcamo, per i quali è giù stato richiesto il rinvio a giudizio, il prossimo 21 novembre dovranno comparire davanti al gip del tribunale di Trapani. Secondo l’inchiesta investigativa a loro carico, nella struttura ricettiva si sarebbero consumati atti sessuali a pagamento; circostanza negata dal titolare della stessa e dai suoi legali che, sono convinti di riuscire a smontare ogni accusa. La casalinga, invece, avrebbe architettato il giro di prostituzione al quale avrebbero partecipato tre donne: una di Castellammare del Golfo e due di Alcamo, con lo solo scopo di ottenere guadagni facili e una vita più agiata. Ma una serie di contrasti, esplosi sei mesi dopo, per le percentuali da dividere – come scrive oggi il Giornale di Sicilia – avrebbero indotto una delle donne a presentare la denuncia ai carabinieri di Castellammare del Golfo che, avviarono le indagini. I militari riuscirono ad individuare anche 41 clienti, di cui una ventina di Alcamo, ma anche di altre località. Persone che potrebbero essere chiamate a testimoniare come informate sui fatti e che rischiano l’incriminazione per falsa dichiarazione per aver negato appuntamenti emersi dalle intercettazioni. Infatti alcuni clienti dopo la notifica dell’avviso di persona informata dei fatti avrebbero chiamato telefonicamente la donna che aveva organizzato il giro, chiedendo spiegazioni e dicendosi preoccupati per le ripercussioni che potrebbero avere in famiglia. I rapporti rigorosamente a tre sarebbero avvenuti presso una struttura ricettiva. Il costo a prestazione, tra pagamento delle improvvisate escort e il luogo degli incontri, avrebbe sfiorato i 250-300 euro.