Torretta, il Consiglio dei Ministri ha sciolto il Comune per infiltrazioni mafiose

Per la seconda volta, a distanza di 14 anni, il Comune di Torretta viene sciolto per infiltrazioni mafiose.  Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Salvini, tenuto conto che, all’esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Torretta, affidandone la gestione a una Commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi”.La decisione del Viminale è giunta al termine di una seduta notturna iniziata ieri sera, con una delibera che fra le altre misure proroga anche il commissariamento del Comune di Camastra, nell’Agrigentino, e di altri quattro centri in Calabria e Puglia.  Il 17 luglio scorso, il sindaco di Torretta Salvatore Gambino, finì in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta New Connection. Un’operazione condotta dalla polizia con l’Fbi che ha sgominato la famiglia mafiosa di Passo di Rigano, guidata dagli ex scappati di Cosa Nostra tornati in Sicilia, ovvero gli Inzerillo e i Gambino. Nelle intercettazioni fatte dagli inquirenti  sono state registrate le manovre dei boss che avrebbero garantito  l’elezione a sindaco di Gambino, già sospeso dalla Prefettura di Palermo ed attualmente agli arresti domiciliari. Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero pure pilotato l’assegnazione degli incarichi di consiglieri e assessori. Dettagli emersi anche da alcune conversazioni telefoniche che Gambino avrebbe avuto con l’italo-americano Calogero Christian Zito. Circostanze che Salvo Gambino, nell’interrogatorio di garanzia, avrebbe respinto, sostenendo che Zito, incensurato, fosse un suo amico d’infanzia. Già nel 2005, il comune di Torretta era stato sciolto per sospette infiltrazioni mafiose mentre alla guida dell’ente c’era il sindaco Filippo Davi’. Nel 2014, appena un anno dopo la prima elezione a sindaco di Salvo Gambino, il comune subì l’accesso ispettivo disposto dalla Prefettura di Palermo, da cui uscì indenne. Oggi, nel suo secondo mandato già sospeso in via preventiva, arriva il nuovo provvedimento di scioglimento per l’ente locale. Per la Sicilia è il quinto caso in pochi mesi. Lo scioglimento di Torretta segue, infatti, quelli di Pachino, Mistretta, San Cataldo e San Cipirello.

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