San Cipirello, il comune dopo lo scioglimento per mafia torna all’Aro Jato Ambiente
Pubblicato il bando per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Il primo dopo l’arrivo dei commissari straordinari, che rispolverano l’Aro «Jato ambiente», fermo dal 2015. Il servizio, così come previsto dal piano dell’Ambito di raccolta ottimale, verrà infatti gestito insieme al Comune di San Giuseppe Jato. Quasi 970 mila euro per nove mesi di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti urbani nei due centri limitrofi all’ombra di monte Iato. Una piccola rivoluzione gestionale che arriva dopo lo tsunami che il 19 giugno scorso ha spazzato via per infiltrazione mafiosa l’amministrazione comunale di Vincenzo Geluso. Secondo la relazione prefettizia le procedure di gara erano infatti «caratterizzate da illegittimità assoluta, sia per incompetenza dell’amministrazione comunale, che per illegittimità degli atti di gara o delle ordinanze sindacali». E proprio l’affidamento del servizio dei rifiuti è stato uno dei punti cruciali dell’accesso ispettivo: tra le tante motivazioni, era venuta fuori anche l’anomala commistione nella gestione degli affidamenti di lavori pubblici, con un’indebita ingerenza degli organi politici sull’operato degli organi amministrativi. In particolare nel settore dei rifiuti «è emerso un sostanziale monopolio del servizio dal quale hanno tratto vantaggio due imprese i cui titolari sono «vicini» al primo cittadino e/o stretti congiunti di soggetti contigui o riconducibili alla locale criminalità». In particolare un’impresa la cui gestione sarebbe nelle mani di una figura considerata un tempo vicina a Balduccio Di Maggio e Giuseppe La Rosa. Il “dominus” della ditta nel 2002 venne –infatti- arrestato dalla Dia con l’accusa di associazione mafiosa, danneggiamenti ed estorsione. Nel 2004, però, proprio le dichiarazioni dell’allora collaboratore di giustizia La Rosa, pur confermando amicizie e frequentazioni con il clan, scagionarono l’i m p re n d i t o re sancipirellese dalle accuse. L’i n d i ce degli ispettori inviati dal Ministro dell’Interno è puntato inoltre sulla gara del 2018 per il conferimento della frazione organica presso l’impianto di stoccaggio, «caratterizzata da numerose anomalie, in particolare per quanto riguarda la valutazione delle offerte». In pratica l’impresa di San Cipirello avrebbe beneficiato di un particolare «diritto di prelazione» rispetto alle concorrenti».