Strage via d’Amelio, commemorazioni tra commozione e polemiche

A 27 anni dalla strage di via D’Amelio, Palermo ha ricordato il giudice antimafia Paolo Borsellino e i cinque agenti della polizia di Stato di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Una Fiat 126 imbottita di esplosivo scoppiò sotto il palazzo in cui viveva la mamma del giudice Borsellino e da quel giorno, ancora, non si ha giustizia. Quella di questa mattina è stata una celebrazione infiammata dalle polemiche. Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso, è rimasta solo per le fasi iniziali della cerimonia ed ha attaccato l’ex pg della Cassazione Fuzio coinvolto nell’inchiesta sulle nomine pilotate nelle procure. “Non ha mai indagato perché era occupato a pilotare nomine” – ha detto in una intervista al Quotidiano del Sud, parlando di una lettera firmata dall’ormai ex procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, che le è stata inviata alla vigilia del 27esimo anniversario della strage di via D’Amelio. E’ “l’ultimo affronto da parte di uno Stato che non ha mai voluto fare niente per individuare i veri colpevoli del depistaggio sulla morte di mio padre”, afferma. Una lettera, continua la Borsellino, “che vengono i brividi a leggerla, che mi indigna e che indignerebbe anche mio padre e tutti i magistrati”. Anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice, si è concentrato sulla sete di giustizia della famiglia a distanza di 27 anni. “Oggi con il Borsellino quater abbiamo soltanto una parte di verità, una parte di giustizia – ha sottolineato – Purtroppo è uno Stato di cui bisognerebbe vergognarsi però se pensiamo che è quello stesso Stato per cui Paolo Borsellino coscientemente ha sacrificato la sua vita allora forse dobbiamo cercare, visto che Stato siamo anche noi, di fare la nostra parte per cercare di cambiare queste cose”. Alla commemorazione hanno preso parte personalità del mondo politico, tra cui il Governatore Musumeci e il presidente dell’Ars Miccichè. E diversi sono stati i messaggi da parte di numerose rappresentati istituzionali tra cui anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il presidente della Camera Fico.