San Cipirello, niente licenze commerciali a chi non e’ in regola con i tributi
Niente licenze per le attività commerciali o produttive non in regola con il pagamento dei tributi comunali. A stabilirlo è il nuovo regolamento adottato nei giorni scorsi con la delibera n. 1 della commissione straordinaria nominata dal Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è migliorare le capacità di riscossione dei tributi. Le casse comunali risentirebbero, infatti, dell’alta percentuale di evasione fiscale. E la mancanza di liquidità metterebbe a rischio i servizi. Una criticità evidenziata in più occasioni anche dalla passata amministrazione comunale sciolta il 19 giungo scorso per infiltrazioni mafiose. Così, a tentare di rimpinguare le casse comunali, ci sta pensando adesso la commissione straordinaria. E lo fa applicando un nuovo regolamento in linea con il “Decreto crescita” del governo Conte. La prima delibera a firma dei tre commissari Esther Mammano, Federica Nicolosi e Concetta Maria Musca ha approvato, infatti, la proposta dell’ufficio Suap che sferra un attacco senza precedenti all’evasone dei tributi. E lo fa con quattro articoli destinati a turbare il sonno di commercianti e artigiani morosi. Il rilascio o il rinnovo di licenze o autorizzazioni sarà, infatti, subordinato alla verifica della regolarità dei pagamenti. Chi richiederà il rilascio il rinnovo di una licenza o invierà una Segnalazione certificata di inizio attività dovrà dichiarare l’inesistenza di debiti per tributi locali. A verificare la veridicità della dichiarazione entro 30 giorni sarà il Servizio tributi del Comune. Il provvedimento interessa anche le attività esistenti, la cui permanenza in vita è vincolata al pagamento di Imu, Tasi, Tari ed eventuale imposta pubblicitaria. I debiti andranno estinti entro 15 giorni dalla contestazione dello stato di morosità. Ma si potrà aderire ad un piano di rateizzazione. Le verifiche saranno affidate al Comando di polizia municipale. Una vera e propria scure per i commercianti non in linea con il pagamento delle tasse. Il regolamento prevede, infatti, anche delle disposizioni antielusive: le attività morose non potranno essere cedute o trasferite a terzi prima dell’estinzione del debito.