New Connection, i soldi per avviare le imprese sequestrate arrivavano dall’America
Per molti investimenti fatti in Sicilia, i soldi sarebbero arrivati dall’America. Il particolare emerge dall’inchiesta New Connection che ieri ha portato in carcere 19 esponenti del mandamento mafioso di Passo di Rigano. Tra i beni contestualmente sequestrati nell’operazione condotta dalla squadra mobile di Palermo e l’Fbi, figura l’agenzia di scommesse “Bet&Game” di via Franz Liszt, a Palermo. Con un messaggio vocale, Giuseppe Spatola dice al fratello Salvatore che vive in America di stare aprendo un’agenzia di scommesse e che i soldi gli sarebbero serviti prima, invitandolo a mandarglieli con “Pinuzzu della zia Cinedda”, ovvero Giuseppe Inzerillo che sarebbe tornato in Sicilia. In un’altra intercettazione, lo stesso Spatola annunciava di doversi recare negli Stati Uniti per comprarsi un magazzino, chiedendo soldi in prestito a Frank Calì, boss della famiglia Gambino di New York, rimasto ucciso in un agguato lo scorso mese di marzo. Soldi che avrebbe pure utilizzato per ristrutturare il Militello Steak House gestito dalla società Milbuc, riconducibile a Benedetto Gabriele Militello e allo stesso Giuseppe Spatola. Benedetto Gabriele Militello, invece, avrebbe preso il posto di Antonio Di Maggio nella gestione dell’impresa di vendita all’ingrosso “Sicily in food”, con sede in via Castellana. Dalle intercettazioni vengono fuori pure l’imposta fornitura di caffè e di mozzarelle prodotte con il latte dell’azienda agricola intestata a Veronica Cascavilla, che alleva bovini e bufale a Bellolampo e ha la sede legale in via Camillo Camilliani, anch’essa finita sotto sigillo, in un locale. Spatola suggeriva agli adepti di usare metodi poco bruschi, sostenendo che con la “babbiata” si sarebbe ottenuto di più. Sotto sigillo pure la Edil Decor di via Leonardo da Vinci, la Miami Beach via Corrado Lancia, la F.A. Srl che gestisce un bar in via Castellana e due agenzie di scommesse in via Zaire.