Castellammare del Golfo, anziani maltrattati: tre condanne
Condanne pesanti in primo grado per tre, dei quattro, imputati al processo ordinario scaturito dall’operazione “Casa degli Orrori” che, nel novembre del 2017 portò i carabinieri della compagnia di Alcamo ad assicurare alla giustizia, gestori ed operatori della comunità alloggio “Rosanna” di Castellammare del Golfo, accusati di sequestro di persona, maltrattamenti aggravati e tortura. Nove anni di carcere sono stati inflitti all’allora responsabile della struttura Matteo Cerni, 68 anni, di Castellammare del Golfo, e alla dipendente Antonietta Maria Rizzo, alcamese, 33 anni. Sette anni invece per un’altra dipendente di Castellammare, Anna Maria Bosco, 47 anni, alla quale il giudice del Tribunale di Trapani, Franco Messina ha riconosciuto le attenuanti generiche. Tutte confermate le pene chieste dal sostituto procuratore di Trapani Francesca Urbani. Un’altra imputata, Rosanna Galatioto, all’epoca amministratore unico della struttura per anziani, era già stata condannata con il rito abbreviato a sei anni di reclusione. L’operazione dei carabinieri scaturì il 29 novembre 2017 in seguito alle violenze che quattordici anziani ricoverati erano costretti a subire. Il tutto fu documentato dalle telecamere nascoste all’interno della struttura. I militari dell’Arma, grazie alle microspie installate, registrarono per mesi i maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti della struttura. Ieri pomeriggio l’attesa sentenza di primo grado per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. In totale sono stati inflitti 25 anni di carcere più una serie di pene accessorie e il riconoscimento del danno a tutte le parti civili che si sono costituite in giudizio, una decina tra anziani e loro parenti, associazioni e Comuni di Castellammare del Golfo che, otterranno un risarcimento che dovrà essere stabilito in separata sede. Per Cerni, Rizzo e Bosco è stata disposta pure un anno di sorveglianza speciale dopo l’espiazione della pena, il divieto perpetuo all’assistenza a minori e anziani e l’interdizione perpetua a svolgere attività all’interno di pubblici uffici.