Castellammare del Golfo, annullata la confisca dei beni all’imprenditore Palmeri
La seconda sezione della corte di cassazione ha annullato il decreto che aveva messo in via definitiva i sigilli all’impero dell’imprenditore 69enne Antonino Palmeri di Castellammare del Golfo. Si tratta di un uomo di spicco che in passato era stato coinvolto nell’inchiesta per l’attentato al giudice Carlo Palermo avvenuto nel 1985, accusa dalla quale poi venne assolto dalla Corte d’Assise di Caltanissetta. Il decreto del tribunale di Trapani aveva confiscato il cospicuo patrimonio riconducibile a Palmeri ed ai suoi familiari, acquisito in un periodo in cui gli inquirenti lo ritenevo “socialmente pericoloso” per la sua presunta vicinanza a Cosa nostra. Si parla, secondo quanto stimato all’epoca dalle fiamme gialle,, di circa 46 milioni di euro ritenuto il valore del rinomato residence Grotticelli di Scopello composto da 12 mini appartamenti, sala reception-bar, piscina, terrazze a dislivelli, parcheggi e spazi comuni per l’intrattenimento. Ora sembra tutto da rifare, visto che la Cassazione ha annullato il decreto di confisca, ordinando un nuovo processo innanzi ad un’altra sezione della corte di appello di Palermo. Antonino Palmeri, difeso nel procedimento dai legali Baldassare Lauria e Laura Ancona, in cassazione aveva sostenuto la violazione dei presupposti di legge, in particolare l’assoluta liceità del patrimonio confiscato e la sua estraneità al sodalizio mafioso locale. “La sentenza della Cassazione – afferma l’avvocato Baldassare Lauria – ha rilevato l’illegittimità del provvedimento ablatorio, fondato su una serie di asserzioni del tutto immotivate. La materia della confisca di prevenzione si muove su un sentiero legale molto approssimativo – conclude il legale – che priva il proposto per la misura di ogni garanzia di difesa”.