Carini, indagini serrate sull’ennesimo caso di femminicidio
Sono ore di tensione per i carabinieri della
compagnia di Carini, impegnati da sabato scorso nelle indagini sull’ennesimo
episodio di femminicidio che è costata la vita ad Anna Maria Scavo, una 36 enne
del luogo, assassinata dall’ex marito
nel negozio in cui la donna lavorava. Marco Ricci, 41 anni, e
il figlio 14enne, raccontano la stessa versione dei fatti, ma ciò non elimina i
dubbi degli investigatori.
L’uomo accusato di omicidio, era separato dalla donna da un anno e, sabato, avrebbe accompagnato il figlio, che gli era stato
affidato, a trovare la madre durante la pausa pranzo. Al momento della visita,
dunque, il negozio di Corso Italia era chiuso. La madre e il 14enne avrebbero
avuto una discussione e la Scavo avrebbe aggredito il figlio con un taglierino.
Ricci, sentendo il ragazzino urlare, sarebbe accorso e avrebbe tolto il
coltellino alla ex moglie. Nella colluttazione, non
volendo le avrebbe tagliato la gola. Poi, pensando di
averla solo ferita, avrebbe chiamato il 118. Una storia su
cui gli inquirenti cercano di fare chiarezza. Intanto Ricci, che
è ricoverato in ospedale insieme al figlio per le ferite riportate, è stato
iscritto nel registro degli indagati per omicidio, ma non è in stato di fermo.
I carabinieri lo hanno sentito alla presenza del suo legale. Quel che sembra certo agli inquirenti, l’inchiesta è coordinata
dall’aggiunto Annamaria Picozzi, è che a sferrare la ferita mortale sia stato
l’uomo, ma le circostanze e la dinamica sono tutt’altro che
chiarite. Ricci e il figlio sono molto legati e il ragazzino dalla separazione
viveva col padre che lo accompagnava a trovare la madre di tanto in tanto. Secondo
quanto si apprende, la Scavo aveva presentato denuncia nei confronti del marito
per un episodio di lesioni, reato di competenza del giudice di pace. “In
questi casi – spiega il procuratore aggiunto che si occupa di reati contro le
fasce deboli – quando si tratta di episodi singoli e non ci sono condotte che
si protraggono nel tempo, come ad esempio per lo stalking o maltrattamenti, si
procede solitamente con un decreto penale di condanna”. “Condotte
episodiche, però – spiega – sono a volte reati cosiddetti sentinella, spie cioè
di situazioni che possono portare a drammatici epiloghi, per questo ho dato
direttive di dare una attenzione particolare a casi apparentemente
isolati”. La donna è stata uccisa da due colpi, profondi, di tagliabalsa alla gola
dentro al negozio di scarpe che gestiva da sei anni. Anna Scavo da tempo avrebbe lasciato l’appartamento in cui abitava con il
marito e ultimamente avrebbe vissuto con il padre a Palermo. La notizia ha creato sconforto sia a Carini che, a Capaci, dove abitavano. Entrambi i sindaci delle due comunità, Giovì Monteleone e Pietro Puccio hanno espresso sgomento. “La tragedia ci tocca tutti. Sono davvero addolorato che si sia arrivati di nuovo ad una conclusione così drammatica” – ha detto Monteleone. Pietro Puccio, condividendo il dolore del collega afferma che “c’è una tendenza alla violenza nei confronti delle donne, purtroppo sempre più diffusa”. Gli investigatori, sin dalle prime battute delle indagini, non si sono convinti della ricostruzione. Indagano per comprendere se quella dinamica è andata al contrario e cioè che a colpire sia stato prima Marco Ricci. Il figlio riferisce la stessa versione ma tutto è ancora sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Due sono i taglierini messi sotto sequestro.