Partinico. Nessun ripensamento: De Luca non è più sindaco, decade anche la giunta
Non ha ritirato le sue dimissioni che aveva presentato il 3 maggio e dunque, scaduti i termini previsti dalla legge, Maurizio De Luca dalla mezzanotte di oggi non è più sindaco di Partinico. Decade di conseguenza, anche la giunta comunale. Resta in carica invece il consiglio.
Un anno difficile per l’ormai ex primo cittadino, costretto a fare i conti con i contrasti interni alla sua coalizione.
Eletto a giugno del 2018 con una serie di liste di centrodestra, ha dovuto più volte mettere mano alla squadra di governo, con numerose sostituzione di assessori. Difficile la situazione anche in consiglio comunale dove in alcune occasioni non ha ottenuto l’approvazione delle proposte da parte della sua stessa maggioranza.
I momenti più critici per De Luca sono stati sicuramente quelli che riguardavano l’esternalizzazione della casa di riposo e la mancata costituzione del comune come parte civile al processo su mafia e scommesse. Sulla vicenda della casa di riposo, il sindaco puntava ad affidarla ai privati considerato che il comune, non era più nelle condizioni finanziarie per continuare a gestirla, tanto da dichiarare il dissesto finanziario dell’ente.
Altro momento difficile è stato la mancata costituzione del comune come parte civile al processo su mafia e scommesse. La proposta, come raccontato da De Luca in una nostra intervista il giorno prima delle dimissioni, non era condivisa dalla sua maggioranza.
Dal giorno delle dimissioni presentate il 3 maggio, il sindaco aveva 20 giorni di tempo per ripensarci. Ma alla fine De Luca ha deciso di non continuare la complicata esperienza amministrativa.
Adesso parte l’iter per l’insediamento di un commissario straordinario che sarà nominato dalla Regione e che rappresenterà l’esecutivo fino alle prossime elezioni, che si terranno probabilmente entro la primavera del 2020. Fino all’insediamento del commissario, resterà in carica per pochi giorni, soltanto il vicesindaco Mauro Lo Baido per la gestione dell’ordinario.
el 2020.