Operazione Blacksmith, Carini e Partinico basi operative per lo smercio della droga
La droga proveniva dalla Campania e dalla Calabria su grossi camion e veniva scaricata in un capannone nella zona industriale di Villagrazia di Carini, in via Dominici, dei fratelli Anthonj e Salvatore Basile. Da qui partiva per le varie destinazioni: da Siracusa a Trapani. A Palermo arrivava nascosta tra la frutta dei Piaggio Porter. Altre volte lo stupefacente veniva custodito nei magazzini della Sace Costruzioni di Partinico, impresa anche questa dei fratelli Basile. Pure qui si erano appostati i poliziotti che videro arrivare Anthonj Basile al volante di una Fiat 500 e il fratello Salvatore di un mezzo pesante. Nella cabina guida c’era un chilo di cocaina, mentre altri nove chili erano nascosti nel cassone. Inevitabile la perquisizione anche a casa dei Basile, in via Lucca a Carini. E così all’interno di un casolare furono rinvenuti 1470 chili di hashish. Gli uomini della squadra mobile hanno smantellato ieri un’organizzazione che riforniva diverse basi di spaccio. L’attività di indagine è nata nel 2016 che aveva portato all’operazione Cinisaro con l’arresto di Alessandro Bono che si occupa dell’importazione di cocaina dal Sud America e di Francesco Tarantino che portava a Palermo la cocaina dalla Calabria. Seguendo le attività di Tarantino gli agenti dell’antidroga sono arrivati a Paolo Dragotto e Paolo Di Maggio, arrestati oggi e considerati i capi dell’organizzazione. La droga era fornita da Giovanni Visiello e Savino Intagliatore entrambi di Torre Annunziata (Na). Il corriere dell’organizzazione è Pietro Morvillo, mentre Tommaso Marchese è il cassiere che utilizza l’impianto di carburante in viale Michelangelo a Palermo e la casa dei suoceri Vito Lo Grasso e Angela Caruso come base logistica. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 4 chili di cocaina l’11 novembre del 2016 arrivata dalla Calabria. Il 21 marzo a Trapani è stato arrestato un corriere a cui sono stati sequestrati 50 chili di hashish e 2 chili di cocaina. Lo stupefacente era stato trasportato in un camper da Morvillo con l’aiuto del partinicese Bongiorno. Il 23 maggio del 2017 sono stati arrestati Giuseppe Flandina e il figlio Vincenzo Paolo a cui sono stati sequestrati 300 chili di hashish nascosti nell’autorimessa alla Zisa. La droga era stata trasportata tra la frutta su due piaggio Porter.
fonte: blogsicilia – livesicilia