Carini, area industriale, Sos dai lavoratori delle aziende

Rilancio dell’area industriale di Carini: nuovo invito alla Regione per la costituzione di un tavolo. Al secondo  incontro che si è svolto nella sede del Comune di  Carini, tra il sindaco  Giovì Monteleone, l’assessore alle attività produttive Alessandro Gambino, e la segreteria della Fiom Cgil Palermo, hanno partecipato le Rsu di  aziende come  Sirti, Omer, Italtel, Seli-Kab, Tmb e Tecnozinco che, nonostante la desertificazione del tessuto produttivo, resistono e chiedono risposte, come un piano di sviluppo per la zona che salvaguardi le aziende metalmeccaniche, dopo la crisi che ha causato la chiusura di tante sigle storiche.    
 “Dalle Rsu Fiom di tutte le aziende intervenute è arrivata sempre più pressante la richiesta di un coinvolgimento della Regione siciliana per costituire un tavolo istituzionale permanente sul rilancio dell’area – dichiarano dalla Fiom – Le aziende non possono più aspettare, le proposte ci sono. La Regione, alla quale anche il sindaco di Carini si è rivolto, e malgrado i solleciti rivolti all’assessore alle attività Produttive Turano, non ha ancora  risposto al nostro invito”.
La Fiom ha posto l’esigenza di chiedere alla Regione siciliana un piano industriale per il sito di Carini, con il riconoscimento di area di crisi complessa e di Zes, zona economica speciale. E ha sollecitato l’attivazione dei contratti di programma, che riguardano le aree depresse, con investimenti per creare occupazione aggiuntiva e l’utilizzo dei contratto di sviluppo, a sostegno di programmi di investimento produttivi strategici.

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