Partinico, scarcerato Totò Minore perché mancano “gravi indizi di colpevolezza”
Scarcerato Totò Minore,35 anni di Cinisi ma con presunti interessi a Partinico. L’uomo è accusato di aver ceduto 34 kg di marijuana in cambio di cocaina. Arrestato tre settimane fa nell’ambito della maxi operazione “Capricornus” ,che ha permesso alla squadra mobile di Catania di scoprire un ipotetico giro di narcotraffico tra Sicilia e Calabria. Ma cosi come riporta il “Giornale di Sicilia”, il tribunale del Riesame ha annullato la misura degli arresti domiciliari che era stata stabilita dal gip etneo. “Mancano i gravi indizi di colpevolezza” scrivono i giudici del Riesame. Revocati quindi pr Minore, i domiciliari e nessun’altra misura alternativa è stata inflitta. Almeno in questa prima fase, è passata la linea difensiva dell’avvocato Enrico Tignini collaborato da Maria Lo Bello. Secondo l’accusa Minore avrebbe avuto rapporti con un soggetto con cui ci sarebbero stati degli affari in comune: una sorta di “scambio di droghe”, reato che si sarebbe consumato sempre a Partinico. Sarebbe stato lo stesso altro soggetto arrestato ad avere fatto il nome di Minore agli inquirenti, sostenendo di avere ceduto a lui della cocaina in cambio di importanti partite di marijuana. Quattro in tutti i “contatti” citati, ma effettivamente in tre occasioni lo scambio si sarebbe materializzato. Il 35 enne cinisense avrebbe addirittura ceduto qualcosa come 35 kg di cannabis. L’avvocato Tignini ha sempre sostenuto al contrario la tesi che nei confronti del suo assistito non ci fossero prove o risultanze investigative che suffragassero le parole del suo accusatore. Effettivamente il tribunale del Riesame scrive che “le dichiarazioni non sono accompagnate da riscontri esterni di alcuna natura”. “ Anzi l’unico riscontro- evidenzia il legale- sarebbe quello dell’utilizzo di un telefono che però non era in uso al mio assistito”.