Partinico, 8 posti di lavoro a rischio alla casa di riposo Canonico Cataldo
L’ennesima bocciatura in aula della delibera proposta dalla Giunta De Luca per l’esternalizzazione del servizio di gestione della casa di riposo Canonico Cataldo di Partinico, ha indotto l’esecutivo a predisporre un taglio sui posti di lavoro e i servizi finora garantiti alla struttura che ospita 27 anziani. Il ragioniere del Comune, Giuseppe Misuraca, ha bocciato la proposta del responsabile del Settore dei Servizi sociali Nunzio Lo Grande di proseguire sino a dicembre come l’anno precedente. Ma servivano 300 mila euro e la richiesta è stata bocciata per mancata «adozione di idonee misure di contenimento della spesa e razionalizzazione delle entrate». Parere conseguente al dissesto finanziario dell’ente locale. Fino al 30 aprile, ad occuparsi del servizio sarà la cooperativa Dolce Vita a cui il Comune ha aggiudicato una gara informale. Dopodiché, l’amministrazione De Luca ha stabilito che in questo lasso di tempo si arrivi alla pubblicazione di un bando che preveda la fornitura dei pasti pre-confenzionati, dismettendo quindi la cucina interna. In termini economici,dai calcoli degli uffici, i costi diminuirebbero dai previsti 160 mila a 50 mila euro, perché verrebbero meno anche due figure professionali che erano in passato garantite dalla cooperativa esterna, il cuoco e l’aiuto cuoco. E’ stato previsto anche un ulteriore taglio di 6 operatori socio-assistenziali. L’intenzione, come cita la delibera di giunta, è quella di effettuare una gara di 3 mesi, con rinnovo di altri 3 mesi al massimo, per la fornitura di questo personale, ma nel frattempo il Comune andrà a riqualificare con opportuni corsi alcuni dipendenti interni in modo che possa subentrare questo personale una volta completato il percorso.«La chiusura della casa di riposo -afferma il sindaco De Luca – non è mai stata presa minimamente in considerazione da questa amministrazione. Per queste ragioni abbiamo proceduto con l’avvio del processo di internalizzazione che dovrà comunque rispettare i parametri di sostenibilità economica imposti dalla normativa sui comuni in dissesto e pre-dissesto che prevede un tasso di copertura minima dei servizi a domanda individuale del 36 per cento. È stato già avviato l’iter per la formazione del personale interno che si concluderà nei prossimi mesi. Purtroppo i posti di lavoro degli 11 operatori della cooperativa non potranno essere salvati. Ma la campagna di mistificazione è stata così forte da portare gli stessi lavoratori della cooperativa ad applaudire questa bocciatura che ha messo a rischio le loro stesse garanzie occupazionali, salvo poi ammettere, quando li ho incontrati pochi giorni fa, di essere stati sfruttati dal cinismo di chi, mentendo, li ha istigati irresponsabilmente contro l’esternalizzazione».