Operazione Fake Refund, scoperta truffa per i rimborsi di alcuni Consiglieri Comunali di Palermo
Per le fiamme gialle i consiglieri venivano assunti nelle società dei parenti e pagati dal Comune di Palermo.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo ha eseguito un decreto con il quale il gip ha disposto il sequestro, anche per equivalente, di somme e valori fino a 200 mila euro nei confronti dell’ex consigliere comunale palermitano Giovanni Geloso, della sorella Antonia Geloso, del consigliere in carica Girolamo Russo e di Daniela Indelicato, tutti accusati a vario titolo dei reati di truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. commesso dal privato in atto pubblico.
In base all’indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla procura, Giovanni Geloso e Mimmo Russo, entrambi consiglieri comunali di Palermo dal 2012 al 2017, avrebbero simulato, con la complicità dei loro apparenti datori di lavoro, rispettivamente Antonia Geloso e Daniela Indelicato, rapporti di lavoro dipendente al fine di ottenere rimborsi disposti dal Comune di Palermo ai sensi della legge regionale 30 del 23 dicembre 2000, per i giorni di assenza dal servizio.
Nel dettaglio la somma indebitamente percepita quale ingiusto profitto ammonta a 59.938 euro per Giovanni Geloso e Antonia Geloso (periodo di riferimento gennaio 2015-febbraio 2016) e 135.937 euro per Girolamo Russo e Daniela Indelicato nel periodo di riferimento ottobre 2013-settembre 2015. Mimmo Russo è attualmente consigliere comunale del Comune di Palermo.
E’ stato eletto nella lista Palermo 2022 e passato nel gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, nonché membro della 2^ Commissione “Urbanistica e Lavori Pubblici”, Giovanni Geloso a Palazzo delle Aquile era entrato con l’Mpa poi è passato prima con Amo Palermo di Marianna Caronia e infine per approdare al Pd. Non è stato rieletto nell’attuale mandato.
Le indagini, condotte mediante acquisizioni e analisi documentali, accertamenti bancari ed escussione di persone informate sui fatti, hanno fatto emergere il sistematico ricorso a documentazione e attestazioni fittizie al fine di truffare il Comune di Palermo.
In particolare: Giovanni Geloso era stato assunto a gennaio 2015 con contratto a tempo indeterminato dalla S.E.T. Sistemi Elettrici Tecnologici srl (amministrata da sua sorella,) e, a fronte di tale rapporto di impiego, la S.E.T. srl aveva richiesto al Comune di Palermo (e poi ottenuto) il rimborso di circa 60 mila euro. I dipendenti effettivi della società, sentiti dai finanzieri hanno riferito che il consigliere comunale non avesse mai lavorato per la S.E.T. srl; Mimmo Russo risultava essere dipendente di due associazioni (la Fenalca Interprovinciale Sicilia da luglio 2012 e l’Ampi Interprovinciale di Palermo a partire da ottobre 2013), entrambe amministrate da Daniela Indelicato e, a fronte del rapporto d’impiego con la sola Ampi, il Comune di Palermo aveva erogato rimborsi per circa 136 mila euro. Anche in questo caso le dichiarazioni dei dipendenti reali dell’Ampi sono state fondamentali per accertare che in realtà Mimmo Russo non aveva mai lavorato per l’associazione.