Operazione Artemisa, tornano liberi gli alcamesi Cammisa e Di Liberto

Revocati gli arresti domiciliari a due dei tre alcamesi rimasti coinvolti nell’operazione “Artemisia”. Si tratta dei componenti della commissione invalidità civile dell’Inps di Trapani Alessio Cammisa, 43 anni, psicologo e Giovanni Di Liberto, 32 anni assistente sociale. Su di loro, pende adesso solo il divieto di dimora nei territori di Trapani, Castelvetrano ed Erice. L’inchiesta, che ha portato in manette ben 27 persone, ruota attorno ai reati di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. L’altro alcamese coinvolto nelle indagini è Rosario Orlando, 68 anni, responsabile del centro medico Legale dell’Inps fino al maggio 2016 e poi collaboratore esterno dello stesso in seno alle commissioni per le invalidità civili. Orlando è attualmente recluso nel carcere campano di Poggioreale, essendosi trovato in territorio napoletano la mattina del blitz. Adesso, i pubblici ministeri della Procura trapanese, Sara Morri, Andrea Tarondo e Francesca Urbani, hanno chiesto ed ottenuto il suo trasferimento nella casa circondariale San Giuliano di Trapani dove, il professionista, dovrà renderà le sue dichiarazioni nell’interrogatorio di garanzia. Secondo l’accusa, Rosario Orlando, sarebbe stato al centro del patto corruttivo insieme all’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto.

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