Capaci, scomparsa Santo Alario, oggi l’udienza prelimare per Giovanni Guzzardo

“Continuo a sperare, se questa persona ha una coscienza, che parli e dica che fine ha fatto mio figlio”. E’ l’appello accorato fatto a Live Sicilia da Anna Maria Musso, la madre di Santo Alario, il 42enne svanito nel nulla nel febbraio del 2018 da Capaci. Per la sua scomparsa, dietro le sbarre c’è Giovanni Guzzardo, 47 anni, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere; il pm, pochi giorni fa, nei suoi confronti ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare è in programma oggi. “Deve parlare – aggiunge disperata la donna – deve indicarci il luogo in cui posso piangere mio figlio, in cui posso portare un fiore. I pensieri mi tormentano, non so come è stato ridotto Santo, non idea di cosa possa essergli accaduto. Non posso convivere con questo tormento”. Il figlio, di Anna Maria Musso, Santo Alario, il giorno della scomparsa, era partito in auto con Giovanni Guzzardo, titolare del Bar Avana di Capaci, per raggiungere Ventimiglia di Sicilia, un paesino dell’entroterra siciliano. Guzzardo si trovava alla guida della sua fiat panda, quando Alario aveva inviato alcuni messaggi e video alla compagna, a cui diceva di trovarsi in una zona mai vista e che presto sarebbe tornato indietro per raggiungerla in un centro commerciale di Carini. Entrambi quel giorno, scomparvero misteriosamente. Circa due mesi e mezzo dopo, in un vasolare di Montemaggiore Belsito venne rintracciato e arrestato Guzzardo. Ma ad oggi, su ciò che è accaduto, l’indagato non ha mai proferito parola, facendo brancolare nel buio gli investigatori, anche se, per la Procura di Termini Imese, Santo Alario è stato ucciso.

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