Balestrate, “Sì” al finanziamento, sbloccati 2 milioni e mezzo per il porto
In arrivo, a Balestrate, 2 milioni e mezzo di euro. Il ministero ha detto “sì” al finanziamento che, servirà per completare la strada di accesso al porto, rimasta incompleta, per una serie di errori tecnici e progettuali. Cosi come riporta il “Giornale di Sicilia” un paradosso che ci si trascina da due anni e mezzo: infatti mentre nell’estate del 2016 si apriva il porto e anche in questo caso dopo una lunghissima trafila, ci si rendeva conto che per circa 300 metri la stradella di accesso era in-completa, con i disagi conseguenti per chi deve raggiungere con l’auto lo scalo.“Il ministero ha finanziato il progetto e i lavori per il completamento un’opera tanto attesa quanto funzionale per la nostra principale infrastruttura turistica e per lo sviluppo economico del nostro paese e anche dell’intero comprensorio – commenta il sindaco Vito Rizzo. Progetto sul quale abbiamo lavorato sin dal primo giorno dell’insediamento di questa amministrazione comunale. Questa non sarà più una grande incompiuta”. In passato il Comune aveva provato a recuperare i fondi ma a causa della carenza documentale saltò tutto. In questo modo la Regione liquidò il progetto di completamento della strada di accesso al porto, respingendo quindi la richiesta di finanziamento inoltrata dal Comune. Ad essere incompleta l’arteria per l’ultimo tratto di circa 300 metri. Parliamo di un asse viario che dovrebbe servire un porticciolo turistico che a regime sarà in grado di ospitare quasi 500 posti barca e costato oltre una decina di milioni di euro. In pratica l’allora sindaco Totò Milazzo, predecessore di Rizzo, ereditò questa condizione:un mese dopo il suo insediamento chiese una proroga alla Regione per arrivare alla definizione della progettazione che però non fu accolta. È saltata così definitivamente la richiesta di finanziamento attivata attraverso la linea del Pist-Città del Golfo. Un’arteria «maledetta» se si considera che anche nel tratto oggi completo non tutto andò liscio come l’olio. Ci furono enormi ritardi in quanto tra la ditta esecutrice ed il Comune si instaurò un contenzioso legato a presunti sopravvenuti costi per la realizzazione dell’opera che il municipio non riconobbe. Dopo un contenzioso durato diversi anni si riuscì a definire l’appalto.