Terrasini, caso “armi rubate ai vigili urbani”, sospeso per 10 giorni il vicecomandante
L’ispettore capo dei Vigili Urbani di Terrasini, Salvatore Cucchiara, è stato sottoposto al provvedimento disciplinare di 10 giorni di sospensione dal servizio senza stipendio, per omessa custodia dell’arma. A stabilirlo è stato il segretario generale del Comune di Terrasini Cristofaro Ricupati a seguito della nota vicenda del furto subito dal Comando di Polizia Municipale da cui, lo scorso mese di dicembre, sparirono 5 pistole e circa 200 munizioni. Due armi vennero trafugate dai cassetti di altrettante scrivanie: una in uso a Cucchiara, l’altra in dotazione del comandante Matteo Maniaci, già sospeso in via cautelare per 20 giorni dal servizio e, in attesa ancora del provvedimento definitivo. Tra l’altro, i ladri, accanto alla pistola d’ordinanza di Maniaci trovarono pure le chiavi della cassaforte da cui asportarono altre tre pistole e tutto il resto, da qui le contestazioni mosse nei suoi confronti “per avere abbandonato la sua arma con il relativo munizionamento, e per la presunta violazione dei doveri di vigilanza per tutte le altre armi trafugate. Oltre alle indagini ancora in corso, condotte con il massimo riserbo dai carabinieri della locale stazione a cui si rivolse nell’immediato l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giosu’ Maniaci, sull’episodio sono inevitabilmente scattati controlli interni all’ente locale. Il segretario comunale, infatti, ha trasmesso tutta la documentazione al Prefetto di Palermo Antonella De Miro, all’Ispettorato della Funzione Pubblica, alla Procura regionale della Corte dei Conti e al sindaco Giosuè Maniaci. Nel caso specifico, il vicecomandante Salvatore Cucchiara, doveva rispondere esclusivamente della sparizione dell’arma in dotazione che, era riposta nel cassetto della propria scrivania chiusa a chiave. Secondo il segretario generale del comune Cristoforo Ricupati, però, questo non bastava per garantire la custodia dell’arma che, avrebbe dovuto essere riposta all’interno della cassaforte. Non è escluso che al riguardo possa avviarsi un contenzioso con impugnazione della sanzione disciplinare davanti al giudice del lavoro.