an Giuseppe Jato, incendio doloso, a fuoco l’auto di un parente del boss Mulè
Incendiata ieri notte un’auto in viadegli Orti. Nel mirino è finita la FiatPunto grigia intestata ad un sessanta-treenne, ma in uso al figlio: Salvatore Mulè, 34 anni, noto alle forze dell’or-dine per vecchi precedenti legati allo spaccio di stupefacenti. Erano circa le 3 di notte quando nel quartiere che sorge attorno a via dello Stadio ignoti hanno cosparso l’utilitaria di liquido infiammabile e appiccato il rogo. Pochi minuti dopo è scattato l’allarme al115 e in via degli Orti sono intervenuti i vigili del fuoco del vicino distaccamento di Partinico. Sul posto è giunta anche una pattuglia dei carabinieri di Monreale. Nessun dubbio sulla matrice dolosa dell’incendio: l’auto presentava, infatti, tracce di liquido accelerante sia nella parte anteriore che in quella posteriore. Le fiamme hanno danneggiato il paraurti posteriore, la fiancata e il vano motore. Sull’episo-dio indagano adesso i carabinieri. L’uomo bersaglio dell’avvertimento è cugino ed omonimo del più noto Salvatore Mulè: il quarantatreenne capomafia della cosca locale in carcere con una condanna definitiva a 17 anni in Cassazione. Una parentela di peso che non ha evidentemente scoraggiato gli autori dell’avvertimento incendiario. Nel curriculum del trentaquattrenne compaiono reati «minori», legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ad indagare sull’episodio, che ieri ha svegliato un intero quartiere, sono adesso i carabinieri della locale stazione, coordinati dal comando di compagnia di Monreale. L’incendio di ieri notte arriva dopo un periodo di relativa tregua:l’ultimo episodio risaliva, infatti, al novembre dello scorso anno, quando venne incendiata, per terza volta, una palazzina disabitata di via Roma a San Cipirello. I roghi, in quel caso, erano però riconducibili a contrasti familiari. Ad aprile invece venne incendiata in via Nuova, a San Giuseppe Jato, una Hyundai Tucson di proprietà di un farmacista originario di Mazara. A gennaio, nello stesso quartiere, venne incendiata la Fiat Punto di una badante. La proprietaria dell’auto presentò però denuncia contro ignoti e raccontò ai carabinieri di aver ricevuto minacce per vicende legate alla sua sfera privata. Il mese prima venne lanciato un avvertimento contro un’impresa edile in contrada Traversa. Le fiamme danneggiarono due mezzi ed un impianto fotovoltaico di proprietà di una ditta locale.
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