Borgetto, assolti Benny Valenza, Filippo Scrozzo e Giuseppe Giaimo
La quinta sezione penale del Tribunale di Palermo ha assolto il borgettano Benedetto Valenza, detto Benny, dall’accusa di avere svolto attività di impresa attraverso due presunti prestanome, Filippo Scrozzo e Giuseppe Giaimo, anch’essi scagionati dal collegio presieduto da Donatella Puleo, a latere Salvatore Fausto Flaccovio e Marina Minasola che, hanno accolto le tesi dei legali della difesa. Nei confronti degli imputati, il Pm Andrea Fusco, aveva chiesto le condanne a 5 anni per Valenza, che non è mai stato condannato per mafia ma – così come scrive il giornale di Sicilia – sottoposto ad una misura di prevenzione che gli vieta di esercitare attività imprenditoriali, e, a 4 anni per Scrozzo e Giaimo. L’impianto accusatorio, ruotava attorno alla presenza della Euro Calcestruzzi di Filippo Scrozzo di Borgetto, su un’area dove in passato operava la Calcestruzzi Spa di Benny Valenza. Scrozzo, peraltro era stato un dipendente della Camilli Flora, ditta che prende il nome dalla madre di Valenza, già in passato raggiunta da un provvedimento di sequestro. Giaimo, invece, era titolare di una quota minoritaria della Euro Calcestruzzi. Valenza era stato arrestato nell’aprile del 2014, in conseguenza di un altro arresto, risalente all’estate di due anni prima. Nel giugno 2012, infatti, il costruttore era finito nei guai per la vicenda dei lavori col cemento depotenziato al porto di Balestrate: rimesso in libertà in luglio, secondo l’accusa, era tornato subito a operare nel suo settore, quello del calcestruzzo, convincendo un imprenditore a rinunciare alla fornitura da parte di una ditta di Carini, grazie all’offerta di un prezzo più vantaggioso dell’Euro Calcestruzzi di Filippo Scrozzo. L’azienda di Borgetto non era sua e però, secondo i carabinieri, di fatto sarebbe stato lui il gestore. Da un arresto all’altro, Valenza – in passato condannato per fittizia intestazione di beni – era finito di nuovo in carcere, mentre Scrozzo e Giaimo erano andati ai domiciliari, nell’ambito di un’operazione che era stata denominata Benny 3, prosecuzione di Benny e Benny 2, sempre con Valenza al centro, arrestato a giugno 2009 e di nuovo nel giugno di tre anni dopo. Tutti elementi che hanno fatto ipotizzare agli investigatori che, Valenza fosse tornato in affari. La difesa ha invece sostenuto che, lo sconto ottenuto per la società di Scrozzo era stato solo un favore fatto a un ex dipendente della madre e che, le intercettazioni, non avrebbero dimostrato alcun interesse reale per la società né alcuna titolarità di fatto. Considerato neutro anche il fatto che gli imprenditori della zona, per ordinare e trattare le forniture di calcestruzzo, si rivolgessero a «Benny», così come la sua presenza nell’impianto di Borgetto per discutere con Scrozzo e Giaimo.Valenza era solo un geometra dalla ditta Cucinella di Partinico, che opera nel commercio di ferro. L’accusa, adesso, valuterà se fare ricorso in appello contro la decisione dei giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Palermo.