San Cipirello, revocata assegnazione di due capannoni dell’ex area Sirap
Revocata l’assegnazione di due capannoni dell’insediamento produttivo “Libero Grassi”. La procedura adottata dal Comune era “illegittima”. Di qui la determina dirigenziale firmata nei giorni scorsi dal responsabile dell’area tecnica del Comune. A sollecitare la revoca era stato a dicembre il segretario comunale, interpellato dai consiglieri d’opposizione. Nell’interrogazione a risposta scritta della minoranza a novembre si chiedevano chiarimenti sulla nomina dei componenti della commissione per l’assegnazione dei lotti all’interno dell’ex area Sirap. Dove già operano da anni altre cinque aziende assegnatarie di otto capannoni. In particolare l’opposizione aveva evidenziato la illegittimità della nomina di due membri del Consiglio comunale all’interno della commissione: Piera Rizzuto e Claudio Russo. “Si ritiene che possa esserci un conflitto di competenze e di interesse che inficia l’assegnazione stessa dei lotti”, aveva fatto notare la minoranza. Di qui la richiesta di un intervento da parte del segretario comunale. Nel riesame della procedura è emersa una violazione del regolamento di nomina della commissione e quindi un “vizio di legittimità” nella procedura di assegnazione. Anziché nominare due componenti esterni scelti dal Consiglio, il sindaco Vincenzo Geluso aveva incaricato due consiglieri. Ad ottobre furono addirittura due le determine sindacali di nomina: la prima, firmata dal primo cittadino, nominava i consiglieri Piera Rizzuto e Claudio Crociata; la seconda, firmata stavolta dal vicesindaco Claudio Russo, confermava Rizzuto, ma nominava se stesso al posto di Crociata. Con una ulteriore ipotesi di conflittualità di interessi. Alla gara avevano partecipato due ditte: “Barrale arredi” di Palermo e “Maniscalco Gioacchino” di San Cipirello. La prima vende attrezzature professionali per la ristorazione; la seconda si occupa invece del confezionamento di nocciolino di sansa. Ad entrambe erano stati assegnati provvisoriamente due capannoni: uno da mille metri; l’altro da 500. E sembra che, nelle scorse settimane, una delle due ditte si fosse già insediata in uno dei lotti di contrada Bassetto. Con l’annullamento e la revoca degli atti, l’iter di assegnazione è però tutto da rifare. Servirà, infatti, un nuovo bando. E non è la prima volta: a luglio il Comune revocò una precedente procedura di aggiudicazione dei capannoni.