Partinico, casa di riposo C.Cataldo prorogata gestione in house fino al 28 febbraio
Nonostante il No del Consiglio Comunale di Partinico all’esternalizzazione della gestione del servizio della casa di riposo Canonico Cataldo, l’ente locale ha deciso di prorogare in house le attività sino al 28 febbraio prossimo. Segno che, prima di allora si vorrà tentare nuovamente la via della privatizzazione dal momento che non si è deliberato di stanziare in bilancio la copertura della somma per tutto il 2019. “Stante la bocciatura dell’esternalizzazione del servizio – scrivono dagli uffici dei Servizi sociali del Comune nella relativa istruttoria – si assegnano al responsabile del Settore le somme necessarie sino al 28 febbraio 2019 per assicurare il regolare funzionamento della casa di riposo”. Si tratta di quasi 52 mila euro che serviranno in questi due mesi per pagare il personale esterno, all’incirca 11 operatori di una cooperativa sociale, e varie altre spese collegate al funzionamento della struttura. “Sulla base della proposta avanzata dagli uffici – scrive l’amministrazione guidata dal sindaco Maurizio De Luca – la approviamo per assicurare il regolare funzionamento della casa di riposo”. Nel frattempo, si sta studiando una nuova formula rispetto a quella proposta e bocciata in consiglio il mese scorso. Iter che si è fermato negli ultimi giorni per la sopraggiunta crisi politica dichiarata dal sindaco con il relativo azzeramento dell’esecutivo. L’idea originaria del municipio era quella di dare tutto in mano ad una cooperativa ma di garantire comunque un controllo costante anche attraverso la costituzione di una commissione speciale per assicurarsi della qualità del servizio a favore dell’utenza anziana. L’obiettivo dell’esternalizzazione è quello di sgravare le casse del Comune da un costo importante dal momento che è stato dichiarato il dissesto finanziario. L’intera struttura costa 515 mila euro l’anno e il solo personale della cooperativa, pari a 11 unità, pesa con i propri stipendi per 316 mila. Ci sono poi altre 9 unità del Comune che vengono viste come ulteriore risparmio perché sarebbero collocate, se dovesse passare l’esternalizzazione, in altri uffici del municipio dove vi è carenza d’organico. Questo personale costa invece 129 mila euro, a cui si aggiungono altri 69 mila euro per l’acquisto di beni consumo, quindi alimentari, detersivi e altro materiale che serve per far funzionare la struttura. Con un atto diverso è stata assicurata anche la copertura per questi acquisti di prima necessità per un totale di 11 mila euro per due mesi.