Mafia, in carcere figlio di Lo Piccolo e il nipote di Michele Greco.
Parlano i nuovi collaboratori di giustizia arrestati il 4 dicembre scorso e oggi carabinieri e polizia hanno eseguito un decreto di fermo del Pubblico Ministero, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo nei confronti di sette indagati. Le ulteriori attività di indagine, svolte a seguito dell’esecuzione del provvedimento del 4 dicembre 2018, che concerneva anche la nuova “commissione provinciale di Cosa nostra”, hanno consentito di confermare la ricostituzione di tale pericoloso organismo collegiale, nonché di individuare, secondo le valutazioni degli organi inquirenti e di questo Ufficio, altre due figure di vertice dell’organizzazione mafiosa che hanno personalmente partecipato – nella loro qualità di capi-mandamento – alla riunione della citata “commissione”: Leandro Greco, detto “Michele” (nipote del noto Michele Greco, detto “il Papa’”), capo del mandamento mafioso di Ciaculli, e Calogero Lo Piccolo (figlio del noto Salvatore Lo Piccolo), capo del mandamento mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale.Il fermo riguarda, altresì, la posizione di Giovanni Sirchia, affiliato di spicco della famiglia mafiosa di Passo di Rigano, che ha fattivamente partecipato alla organizzazione della riunione della commissione provinciale, occupandosi, in particolare, della consegna dei messaggi di convocazione di tale riunione, nonché di accompagnare alcuni affiliati presso il luogo prescelto per la riunione.Sono stati, infine, fermati Giuseppe Serio, Erasmo Lo Bello, Pietro Lo Sicco e Carmelo Cacocciola, nei confronti dei quali è stato contestato il reato di cui all’art. 416-bis c.p.. nonché alcune fattispecie di estorsione aggravate dal metodo mafioso, poste in essere nel territorio del mandamento mafioso di San Lorenzo – Tommaso Natale.Particolare importanza assume la collaborazione recentemente avviata con la Procura di Palermo da due “capi-mandamento”, a seguito delle misure cautelari conseguenti al provvedimento del 4 dicembre: Francesco Colletti e Filippo Bisconti.I due collaboratori di giustizia hanno innanzitutto confermato la rispettiva posizione di capi dei mandamenti di Villabate e di Belmonte Mezzagno.
I due che hanno iniziato a parlare dopo gli arresti hanno, inoltre, confermato la riorganizzazione della “”commissione provinciale di cosa nostra”, specificando le dinamiche interne alla stessa, e hanno altresì fornito importanti elementi a sostegno delle accuse nei confronti dei citati Greco e Lo Piccolo, nonché del Sirchia.L’esecuzione del provvedimento di fermo è stata curata sia dal reparto operativo del Comando Provinciale di Palermo che dalla locale Squadra Mobile della Questura, nell’ambito di articolate indagini direttamente coordinate dalla Dda di Palermo.
Blogsicilia.it