Cinisi, accusato di violenza sessuale, scagionato giovane di Terrasini.
Contro di lui nessuna prova, scagionato un giovane di Terrasini dall’accusa di violenza sessuale consumata nei pressi della spiaggia Magaggiari a Cinisi. Il test di Dna e le analisi dei tabulati telefonici discolpano Roberto Di Maio denunciato da una sedicenne nel luglio del 2016. Finì nei guai a causa di un tatuaggio a forma di camaleonte, l’unico dettaglio -racconta il Giornale di Sicilia – che la presunta vittima sarebbe riuscita a notare durante la violenza sessuale. Il caso suscitò indignazione nei due paesi confinanti, tanto che il sindaco Giangiacomo Palazzolo aveva proposto una taglia di 10 mila euro per chi avesse contribuito ad identificare l’aggressore.
La ragazzina raccontò di essere stata sorpresa alle spalle nei pressi della spiaggia Magaggiari di Cinisi da qualcuno che poi le aveva coperto il viso e che l’avrebbe costretta ad un rapporto orale. Disse che l’aggressore aveva un tatuaggio sul collo a forma di camaleonte e il fratello della presunta vittima indirizzò i carabinieri verso Di Maio che da subito spiegò non solo di non conoscere la ragazza che lo accusava ma di trovarsi in tutt’altro posto al momento della violenza. Circostanze confermate dalle indagini e dall’analisi dei tabulati telefonici. Inoltre il dna prelevato sui vestiti della ragazzina era sì maschile ma non compatibile con quello di Roberto Di Maio. Insomma nessuna prova contro il giovane di Terrasini quindi la Procura -anche accogliendo le tesi difensive del legale del giovane, l’avvocato Elena Gallo – ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione del fascicolo.