Carini, i caschi bianchi scoprono polpette avvelenate e cappi in via Passo d’Acqua

Polpette avvelenate e cappi idonei allo strangolamento degli animali, sono stati rinvenuti dai caschi bianchi di Carini in Via Passo d’Acqua. Gli agenti di polizia municipale, coordinati dal comandante Marco Venuti, sono intervenuti sul posto dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di cittadini preoccupati per l’atteggiamento particolarmente aggressivo mostrato da alcuni soggetti, spesso notati a dar da mangiare ai cani randagi che si aggirano in zona. Giunti sul posto, lo scenario che si è presentato davanti agli occhi della polizia locale è stato desolante: oltre alla presenza di impasti di carne con materiale colorato sospetto, attaccati ad un cancello è stata notata la presenza di veri e propri nodi metallici, a forma di cappio, spesso utilizzati per catturare o strangolare animali. Il materiale è stato sequestrato e trasmesso ai Servizi Veterinari dell’Asp per le prescritte analisi tossicologiche. Informata immediatamente anche l’Autorità Giudiziaria che, ha avviato le indagini attraverso la verifica dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona e la registrazione di diverse testimonianze. L’obiettivo è individuare i responsabili. Pesanti le sanzioni previste: l’art. 544 bis, punibile anche come tentativo di commettere il delitto, punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi chi cagiona la morte di un animale. Inoltre, altra sanzione penale è prevista per violazione del testo unico delle leggi sanitarie, in particolare dell’Ordinanza del Ministero della Salute che ha prorogato il divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. Il pericolo dell’avvelenamento, non riguarda solo gli animali, poiché lasciare liberamente esche e bocconi avvelenati, mette in serio pericolo anche la vita dell’uomo e soprattutto dei bambini che, più degli adulti, potrebbero entrare in contatto con le sostanze altamente tossiche disseminate nell’ambiente. Ma c’è di più – sostiene il Comandante Marco Venuti – ormai da anni, la criminologia ha studiato la stretta correlazione tra la violenza sugli animali con quella sugli uomini, ed indice di possibile pericolosità sociale del soggetto, tant’è che negli USA, ormai da qualche anno tali reati sono stati elevati a “Top Crime”. In Italia, purtroppo – conclude Venuti – c’è la tendenza alla sottovalutazione di questi fenomeni che, invece. meritano grande attenzione da parte delle forze dell’ordine”.

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