Partinico, avrebbe incendiato un auto, arrestato
E’ stato un incidente stradale avvenuto nella notte fra domenica e lunedì , nel cuore del centro storico di Partinico, a consegnare alla giustizia, un giovane pregiudicato: Giuseppe Vella, 25 anni , disoccupato, originario di Castelvetrano, residente a Partinico. I carabinieri lo cercavano da alcuni giorni, perché fortemente indiziato per l’incendio di un’automobile avvenuto sabato scorso. Così quando i militari dell’arma , intervenuti per rilevare l’incidente, se lo sono trovati di fronte, lo hanno prima denunciato e poi arrestato. Secondo quanto è stato ricostruito, Vella avrebbe incendiato una Hyundai Matriz, vecchio modello, parcheggiata al Largo Ascone, di proprietà di un rumeno. Gli avrebbe dato fuoco con l’utilizzo di liquido infiammabile, probabilmente benzina. Il 25enne è stato prima denunciato e poi arrestato per due distinti reati dai carabinieri della compagnia di Partinico ,intervenuti prontamente sul luogo dell’incidente in cui il disoccupato è rimasto coinvolto. Ad incastrare il giovane sarebbe stato anche il contributo fornito dalle immagini del sistema di video sorveglianza, installato nei pressi dell’incendio , acquisite dai carabinieri della stessa compagnia partinicese, titolari delle indagini, che nell’arco di 24 ore sono riusciti ad identificare il responsabile dell’incendio, ossia Vella, che è stato deferito all’autorità giudiziaria. Ma per lui, i guai sono continuati. Mentre era alla guida della sua Fiat Panda si è scontrato con una Mini Cooper con a bordo un altro giovane. L’impatto ( la dinamica è in corso di accertamento) nel centralissimo corso dei Mille , all’altezza della sede centrale dell’ufficio postale, a pochi passi da Piazza Duomo. I militari dell’arma giunti subito sul posto, durante gli accertamenti hanno così individuato in Vella l’autore dell’incendio di un’autovettura perpetrato sabato notte. Ad aggravare la situazione, infatti, il fatto che subito dopo l’incidente avrebbe opposto resistenza ai carabinieri, rifiutando di essere accompagnato in caserma per gli accertamenti utili all’identificazione. Da ciò l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Un reato per il quale già precedentemente il disoccupato era finito sotto inchiesta.