Mafia, in stato di fermo Leo Sutera, fedelissimo del boss Messina Denaro
Ritenuto fedelissimo del boss latitante Matteo Messina Denaro, “il professore” Leo Sutera è stato sottoposto all’alba di oggi al fermo di indiziato di delitto dallo sco e dalla squadra mobile di Palermo ed Agrigento. Il provvedimento, per il rischio che l’indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso potesse scappare, è stato emesso dalla direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano. Grazie ad alcune intercettazioni, gli investigatori avrebbero colto alcuni segnali che avvalorano l’ipotesi di una sua pianificata fuga. Sutera, secondo le indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido, avrebbe continuato a gestire gli affari del mandamento mafioso con il controllo, in particolare, delle attività edili della provincia di Agrigento. Leo Sutera è da sempre considerato ai vertici dell’associazione mafiosa di Agrigento anche per i personali rapporti, più volte documentati, con i massimi esponenti di Cosa Nostra delle province di Palermo e Trapani. Amico fidato della primula rossa di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, Sutera avrebbe intrattenuto, fino a pochi anni fa, comprovati contatti attraverso il sistema dei pizzini. Nel 2012 dopo il suo arresto ci fu una stagione di veleni nella procura di Palermo. Secondo l’allora procuratore aggiunto Teresa Principato vennero bruciate le indagini su Matteo Messina Denaro.Quando venne arrestato nel 2012, era considerato il punto di snodo delle comunicazioni tra i boss delle province e la primula rossa Matteo Messina Denaro. I carabinieri del Ros lo immortalarono in una foto proprio mentre leggeva un pizzino. Libero da qualche anno, nel 2016 gli vennero sequestrati 400 mila euro di beni, mentre dallo scorso mese di luglio è stato sottoposto alla sorveglianza speciale perché considerato “socialmente pericoloso”.