Asp 6, no a stabilizzazione 94 precari a fronte di 651 lavoratori contrattisti
La Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità dice no, all’indizione del pubblico concorso, dall’Asp 6, finalizzato alla procedura di stabilizzazione di n. 94 contrattisti, a fronte dei 651 precari attualmente in servizio. Da qui la formale richiesta, inoltrata ieri, per la modifica della relativa delibera e conseguente bando, considerati difformi dalle disposizioni regionali sulle assunzioni del personale contrattista ex LSu, su posti vuoti in dotazione organica. I 94 posti messi a bando di concorso dall’Asp di Palermo riguardano le qualifiche di: coadiutore amministrativo, operatore tecnico e commesso per le quali il CCNL Comparto Sanità non prevede alcuna specifica professionalità, escludendo quindi attestati professionali non richiesti e prevedendo quale unico titolo per la partecipazione a bandi pubblici l’assolvimento della scuola dell’obbligo. Secondo il sindacato è incomprensibile che, ancora una volta, a personale dipendente che ha già conseguito idoneità in precedenti selezioni, debba essere richiesto, dopo oltre 25 anni di prestazioni lavorative, prova d’arte per il lavoro fin qui svolto. Come la Fials ritiene inspiegabile che la Direzione Aziendale dell’Asp Palermo abbia inserito nell’atto deliberativo e quindi nel bando in corso di pubblicazione, una normativa precedente a quella in vigore, applicando un decreto del 2005, anziché leggi e circolari successivi di riferimento che per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori interessati, prevedono la predisposizione da parte del dipartimento regionale al lavoro di un elenco dei precari da assumere sulla base di tre semplici criteri: anzianità di utilizzazione nei progetti Lsu o Lpu, in caso di parità maggior carico familiare, in caso di ulteriore parità, anzianità anagrafica. Nel bando in corso di pubblicazione, secondo quanto afferma la Fials – la Direzione Aziendale dell’Asp ha invece inserito una serie di criteri, come già definiti, fortemente discriminatori e sperequativi, soprattutto per le donne, poiché si dà addirittura valore di punteggio per essere collocati utilmente in graduatoria al servizio di Leva, ritenendolo servizio prestato presso Pubblica Amministrazione, creando una discriminazione inaccettabile fra sesso maschile e sesso femminile, pur sapendo che 30 anni fa non era consentito alle donne di potere accedere al servizio di leva nemmeno in forma volontaria. Inoltre vengono inseriti quali titoli che danno diritto a precedere in graduatoria a titoli formativi non meglio identificati, nella consapevolezza che tra il personale precario contrattista ex LSU, vi sono centinaia di laureati in ingegneria, in architettura, in economia, in giurisprudenza, etc. che sono stati fin qui utilizzati dall’Amministrazione dell’ASP Palermo nello svolgimento di funzioni e mansioni di carriera direttiva assumendosi anche la responsabilità della presentazione di progettazioni e di lavori in assenza di figure professionali presenti nei ruoli dell’Azienda. Secondo la Fials, questo bando innescherà pericolosi sistemi discrezionali per i quali in passato sono già stati presentati esposti in Procura, pertanto chiede all’Assessorato Regionale alla Salute di procedere ad un nuovo protocollo che non lasci spazi discrezionali alle Amministrazioni nelle decisioni che coinvolgono 651 famiglie di Palermo e provincia.