Partinico. Raid razzista, interrogatorio per i sette indagati. Chiesa e Cotulevi si mobilitano per attività interculturali
Sono stati interrogati questa mattina dal tribunale di Palermo, i sette partinicesi arrestati due gironi fa dai carabinieri e accusati a vario titolo di lesione e violenza privata, aggravate dalla finalità dell’odio etnico e razziale. Sarebbero responsabili del pestaggio avvenuto ai danni di sei giovani extracomunitari, ospiti della comunità-alloggio “ Mediterraneo” di Partinico. Secondo quanto emerso dalle indagini, quella del 15 agosto fu una notte da incubo per i sei migranti, che con il permesso della comunità alloggio, si erano recati sulla spiaggia della Ciammarita, a Trappeto, per festeggiare il Ferragosto. Invece sono rimasti vittime della furia razzista dei sette indagati, tra cui anche due donne, che con inaudita violenza, li hanno insultati, picchiati e minacciati di morte. Secondo le risultanze dalle indagini, i sette li hanno apostrofati anche con pesanti frasi a sfondo razziale. Il branco li avrebbe inseguiti anche quando i ragazzi sono saliti sul pulmino della comunità, con l’educatrice che li attendeva nel luogo dell’aggressione per riportarli nella struttura. Un inseguimento che si è concluso a Partinico, dove sono stati bloccati e costretti a scendere dal veicolo, per poi essere nuovamente e violentemente aggrediti con calci, pugni e presi a colpi di spranga e pietrate. Ed ancora insultati e minacciati. I giovani migranti e l’educatrice hanno riportato lesioni e contusioni dichiarate guaribili tra i quattro e i venti giorni. Per questa vicenda nel carcere palermitano dei Pagliarelli sono finiti Antonino Rossello, Roberto e Salvatore Vitale ed Emanuele Spitaleri. Mentre per Valentina Mattina, Giacomo Vitale e Rosa Inverga, moglie di Giacomo Vitale, il gip Walter Turturici ha disposto gli arresti domiciliari. Tutti e sette gli indagati, già conosciuti negli ambienti investigati per i loro numerosi precedenti penali, sono difesi dall’avvocato Massimiliano Russo del foro di Palermo. La complessa e delicata inchiesta è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Partinico, al comando del capitano Marco Pisano, che in tempi brevissimi sono riusciti ad individuare i presunti responsabili della violenta aggressione. A coordinare l’indagine il procuratore aggiunto Maria Sabella e i sostituti Andrea Fusco e Giorgia Spiri. Intanto a Partinico non mancano le prese di posizione dopo la brutale aggressione. L’arciprete monsignor Salvatore Salvia punta ad organizzare un torneo di calcio multietnico con spaghettata e kuskus, che si terrà nella sede dell’oratorio parrocchiale di piazza Poetessa Bonura, non appena la struttura riaprirà i battenti, dopo la pausa estiva, a fine settembre. “Un’iniziativa – ha detto il prelato – finalizzata alla reciproca conoscenza, accoglienza e integrazione. Ci proponiamo di continuare nel corso dell’intero anno una serie di attività interculturali”. Sugli episodi di violenza a sfondo razziale è intervenuta anche la presidente dell’associazione “ Cotulevi “ (Contro tutte le violenze) di Partinico, l’avvocato Francesca Salvia , esperta in diritto minorile con nomina del tribunale dei minorenni di Palermo, la quale si fa promotrice di una serie di iniziative di sensibilizzazione della società partinicese, con il coinvolgimento delle scuole, delle famiglie , delle comunità-alloggio che ospitano i migranti non accompagnati e dei giovani. Incontri-progettuali che si terranno presso la sede dell’associazione, nei locali parrocchiali di via Cavour, messi gratuitamente a disposizione dall’arciprete Salvia. “Vogliamo porre le basi – ha detto la presidente Salvia – per una vera e propria rivoluzione culturale, posto che l’impianto normativo di riferimento (legge 7 aprile 2017n.47) da solo non basta per garantire un adeguato sistema di accoglienza e di assistenza nei confronti dei minori migranti, a lungo termine”.