Partinico, il sindaco vola a Roma per cercare di salvare i conti del comune
La Casa di riposo comunale “ Canonico Antonino Cataldo , dopo 44 anni dalla sua fondazione è a rischio chiusura come pure gli asili nido perchè il Comune è in dissesto finanziario . Un default di cui se ne parla da tempo , ma che adesso sarebbe diventato realtà. La giunta municipale, infatti, ha votato la delibera, che lo scorso cinque settembre è stata presentata al consiglio comunale per la dichiarazione del dissesto. Dissesto che è stato confermato dal sindaco Maurizio De Luca e che peserà tanto sul futuro di Partinico. Ad esprimere preoccupazione e amarezza per la possibile chiusura della casa di riposo è stato monsignor Gaetano Chimenti, 87enne ( da decenni assistente religioso della casa di riposo), tramite un post pubblicato dallo stesso sui social network. Immediata la risposta del sindaco Maurizio De Luca al sacerdote che si è tanto speso e continua a spendersi per i fedeli , anche via internet . “ La prossima settimana – dice il primo cittadino – andrò a Roma presso il Ministero degli Interni ad incontrare il funzionario che si occupa dei Comuni in dissesto finanziario, per discutere del futuro di Partinico. Tra le istanze che sottoporrò al Ministero ci saranno anche le possibili soluzioni per il mantenimento dei servizi a domanda individuale (casa di riposo e asili nido). La preoccupazione di monsignor Chimenti sul destino della casa di riposo Canonico Cataldo- aggiunge il sindaco- è la stessa che ogni giorno provo io da quando mi sono insediato. Penso ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori e porto sulle spalle il peso di una grande responsabilità”. Quindi puntualizza :” A me è stato affidato il compito di governare le conseguenze di un deficit strutturale causato da altri. Avere un Comune in dissesto, significa gestire un ente a ‘sovranità limitata’, sul fronte economico e finanziario, dove ogni decisione dovrà necessariamente passare dalla scure dei tagli imposti per legge. Molti dei dispositivi per il ripianamento dei debiti previsti dalla normativa in vigore scatteranno in maniera automatica e il margine di manovra ‘politico’ diventerà sempre più stretto. Il testo unico degli enti locali prevede, tra l’altro, che per i Comuni in dissesto, i servizi a domanda individuale possano essere mantenuti solo attraverso una copertura economica del 100%. In caso contrario la legge ne impone la soppressione. Se ci saranno vie di uscita non sarà certo l’amministrazione a tirarsi indietro. Tutto ciò che è possibile fare verrà fatto, ma il danno enorme creato al Comune in anni e anni di allegra e spensierata gestione non potrà essere cancellato con un colpo di spugna”. “La casa di riposo – si legge sul post pubblicato sul web da monsignor Gaetano Chimenti – è stata intitolata al canonico Antonino Cataldo di Partinico per tramandare la memoria delle sue attive iniziative e cure per tutta la cittadinanza e in Particolare per i poveri e i malati. Perciò non può essere cancellata la memoria. Attualmente degli ospiti, alcuni non ci stanno con la testa, altri sono invalidi, quasi tutti sono senza famiglia. Perciò non possono essere buttati in mezzo ad una strada. La casa di riposo avrà ,dunque, poca vita e al Comune resterà un rudere, con danno superiore a quello prodotto dalle precedenti amministrazioni.