Carini, arriva il primo si per l’estradizione di Freddy Gallina
Potrebbe rientrare in Italia nell’arco di un paio di mesi se la corte d’appello dovesse confermare il via libera definitivo alla sua estradizione già concesso nel primo grado di giudizio. Il provvedimento riguarda il carinese Freddy Gallina, fermato a fine 2017 a New York dove, sarebbe arrivato clandestinamente attraverso il Canada. Era scappato qualche mese prima dalla Sicilia, violando la sorveglianza speciale. Forse aveva intuito che le cose per lui si stessero mettendo male ed ancor prima che si pentisse il boss di Carini Nino Pipitone, è espatriato in America. Anche nel 2008 Gallina si era dato alla latitanza per sfuggire al blitz Addiopizzo. Fu arrestato in una villetta a Villagrazia di Carini e condannato. Freddy Gallina adesso rischia l’ergastolo, poiché nel frattempo si è ritrovato ad essere accusato di tre diversi omicidi. In realtà, ad additarlo di avere ucciso Francesco Giambanco e Giampiero Tocco ci aveva già pensato il collaboratore di giustizia Gaspare Pulizzi; ma le sue dichiarazioni non furono sufficienti per incriminarlo, ragion per cui, sulla fedina penale di Freddy Gallina, fino a pochi mesi fa, c’era solo la condanna definitiva per mafia. Le successive rivelazioni del pentito Nino Pipitone, hanno aggravato la sua situazione giudiziaria. Pipitone sostiene che Gallina, oltre a Giambanco e Tocco, avrebbe ucciso pure Felice Orlando, massacrato nel 1999 a colpi di pistola nella sua macelleria allo Zen. Infatti, il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi hanno scritto alle autorità americane per chiedere l’estradizione. Per gli investigatori, Gallina custodisce tanti segreti della famiglia mafiosa di Carini e del tesoro mai ritrovato dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.