Alcamo. Altri due arresti per la rapina di aprile al “Credito Siciliano”

Identificati ed arrestati gli autori di una rapina commessa ad aprile scorso ai danni della filiare del “Credito Siciliano” di Alcamo. In quell’occasione era finito in manette Giuseppe Stemma, palermitano di 23 anni con precedenti penali. Adesso i militari della compagnia di Alcamo hanno identificato i due complici Giuseppe Caccamo e Salvatore Caracappa che erano riusciti a fuggire. Erano trascorse le 13.30 del 14 aprile quando Stemma travisato da occhiali da sole e cappellino facendo irruzione all’interno della filiale del Credito Siciliano, intimava al direttore e ai suoi impiegati di non fare nessuna mossa falsa, arrivando a minacciarli di morte, aspettando l’apertura automatica delle casseforti temporizzate ma proprio allora giungevano i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo, avvisati dall’allarme silenzioso di un cassiere. Il malvivente decideva cosi di fuggire rinunciando all’apertura della cassaforte, portandosi dietro solo il denaro disponibile in cassa, 600 euro. Ma i carabinieri sono riusciti a bloccare Giuseppe Stemma a poche centinaia di metri di distanza dalla banca, facevano scattare le manette. Da allora, i Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno cominciato a valutare l’eventualità, che il 23enne non avesse agito da solo ma fosse stato affiancato da complici che, in quell’occasione erano riusciti a dileguarsi. Così dopo mesi di indagini, nelle prime ore di questa mattina, sono stati rintracciati e arrestati nel capoluogo siciliano, il ventunenne Giuseppe Caccamo e il ventenne Salvatore Caracappa, entrambi con precedenti di polizia, accusati di aver partecipato alla rapina del 14 aprile. Denunciato inoltre Rosario Stemma, padre di Giuseppe, poiché qualche giorno dopo la rapina alla banca di Alcamo avrebbe segnalato il furto della propria autovettura mai avvenuto. L’autovettura, secondo quando ricostruito dai carabinieri, sarebbe stata prestata al figlio e ai complici per mettere a segno il colpo. Il veicolo, tra l’altro, era già sotto sequestro amministrativo per altre cause.

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