Operazione Tantalo, le fratture per truffare le assicurazioni, 11 fermi a Palermo
Per poche centinaia di euro, complici consenzienti accettavano di procurarsi fratture in tutto il corpo, entrando così a far parte di una banda che truffava le compagnie assicurative. Fino a quando uno di loro, purtroppo è morto. E proprio dalla tragica fine di un cittadino tunisino, Hadry Yakoub, trovato senza vita su una strada periferica del capoluogo, nel gennaio del 2017, sono cominciate le indagini della squadra mobile di Palermo. Quell’uomo si pensava fosse stata una vittima di un un pirata della strada, ma in realtà gli investigatori appurarono che il suo decesso fosse stata la conseguenze delle fratture provocate alle sue ossa. Il capo di una delle due organizzazioni criminali scoperte dalla polizia è un perito assicurativo di Palermo, Michele Caltabellotta, l’altro è il procacciatore di affari Francesco Mocciaro. 11 in totale le persone coinvolte nell’operazione Tantalo che ha disarticolato due pericolosissime gang dedite alle frodi assicurative realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime compiacenti. In manette sono finiti pure Giuseppe Burrafato, Antonia Conte, infermiera del Civico e moglie di Mocciaro, Michele Di Lorenzo, Francesco Faja, al quale è stato contestato l’omicidio del tunisino, Isidoro Faja, Salvatore Piana, Giuseppe Portanova, Antonino Santoro e Massimiliano Vultaggio.
50 sono invece gli indagati. Dalle indagini è emersa la crudeltà degli associati delle bande che, scagliavano dischi di ghisa da 25 Kg, come quelli utilizzati nelle palestre, sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e a volte alla sedia a rotelle. La polizia ha accertato che le vittime venivano reclutate in luoghi frequentati da soggetti ai margini della società, tra cui tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche, attratti da cospicui guadagni. A volte i criminali in maniera rudimentale somministravano alle vittime dosi di anestetico procurate anche da una delle persone fermate – un’infermiera in servizio presso l’ospedale Civico di Palermo al reparto di Neurologia – al fine di attenuarne le grida di dolore. L’infermiera e il marito sono stati già bloccati e in casa loro, la squadra mobile, ha trovato tre persone fratturate. I risarcimenti per ogni pratica potevano arrivare anche a 150 mila euro, mentre il tariffario per chi si sottoponeva alle fratture prevedeva 400 euro per una gamba e 300 euro per un braccio. Uno scenario crudele e raccapricciante venuto alla luce grazie alle indagini della polizia.