Operazione Game Over, scarcerato il commercialista Cusumano, agenzie all’asta

Revocati gli arresti domiciliari per Salvatore Cusumano, il monteleprino commercialista di Benedetto Bacchi, l’imprenditore al vertice dell’organizzazione criminale sgominata dalla Procura Antimafia con l’operazione “Game Over” all’inizio dell’anno. Lo ha deciso il Giudice dell’Udienza preliminare del Tribunale di Palermo – Antonella Consiglio – stabilendo che sono scaduti i termini per la custodia. Secondo quanto si apprende, la decisione sarebbe un atto dovuto, in attesa del processo che dovrà chiarire l’operato del professionista che, da ieri è tornato in libertà. A Cusumano, difeso dagli avvocati Pittella e Motisi, sono contestati i delitti connessi alla gestione illecita di piattaforme online di gioco su siti esteri, che aggiravano «la normativa del settore, quella fiscale e quella antiriciclaggio». Cusumano, in particolare, avrebbe avuto il ruolo di consulente fiscale amministrativo e tributario dell’associazione che faceva capo a Benedetto Bacchi, considerato il “re delle scommesse” e Antonio Lo Baido, i due principali indagati nell’ambito del procedimento. Intanto, ad aggiudicarsi i diritti per l’apertura di 53 agenzie di scommesse, messi a gara dal Tribunale di Palermo pochi mesi dopo l’operazione “Game Over” potrebbe essere la Sisal. Lo storico marchio di giochi, che controlla una quota superiore al 10% del mercato delle scommesse, è stato l’unico a depositare un’offerta per l’acquisizione dei punti gioco sottratti a Bacchi, che potranno ora rientrare a pieno titolo nella rete legale autorizzata dai Monopoli di Stato. Sisal pagherà probabilmente il prezzo minimo stabilito per l’acquisto del pacchetto che comprende tutti i diritti, vale a dire 750mila euro. Secondo quanto apprende Agipronews, la decisione di mettere in vendita i titoli concessori – in particolare dopo il diniego delle autorità maltesi all’immissione in possesso dei beni societari da parte del Tribunale palermitano – è stata quasi obbligata per evitare una progressiva perdita di valore degli asset societari. L’autorità giudiziaria, per consentire il dissequestro dei punti vendita, aveva imposto nelle settimane scorse la rescissione dei contratti tra gestori e Phoenix Ltd, rendendo di fatto inattive le agenzie di scommesse. Gli oneri previsti dalla convenzione giochi stipulata con i Monopoli di Stato – tra cui il pagamento del canone e della proroga onerosa della concessione – oltre alla deficitaria situazione finanziaria di Phoenix (priva di risorse e con una pesante esposizione debitoria), hanno convinto le autorità giudiziarie ad accelerare il processo di dismissione. I diritti delle 53 agenzie, una volta assegnati, potranno essere utilizzati per l’apertura di centri in qualsiasi parte d’Italia.

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