Alcamo, M5S denuncia ombre su autorizzazioni impianto tritovagliatore

“Oltre 40 comuni siciliani conferiscono i propri rifiuti presso un impianto ad Alcamo, che secondo noi potrebbe presentare criticità e inadempienze legate all’iter autorizzatorio. Non è chiaro in base a quale norma di legge il nuovo impianto di tritovagliatura viene autorizzato con una semplice ‘modifica migliorativa’, e cioè non ‘sostanziale’, dato che tale struttura non ha mai ottenuto l’autorizzazione per ospitare la tritovagliatura secondo le procedure previste dalla legge, o quantomeno non vi è alcun riscontro dagli atti pubblici in nostro possesso”.

A denunciarlo sono i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle della Commissione Ambiente che, attraverso un’interrogazione al governo della Regione, chiedono chiarimenti in merito al rilascio delle autorizzazioni ai progetti di un nuovo impianto di tritovagliatura in c.da Citrolo di Alcamo.

“L’impianto – spiegano i parlamentari – è stato autorizzato nel 2017 come ‘estensione’, senza una chiara procedura della autorizzazione del 2014, che è era di tutt’altra tipologia. Non sono citate quantità ammesse, tempi di maturazione del biostabilizzato, idoneità finanziarie e tecniche. L’azienda nasce nel 2014 come centro stoccaggi, ma un decreto del 2017 dell’allora dirigente generale del dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione, Pirillo, estendeva l’autorizzazione preesistente consentendo l’installazione di un impianto di tritovagliatura, trasformando l’impianto in questione attraverso una operazione non più di tipo “logistico” ma di tipo ‘impiantistico’. Oggi il nuovo dirigente Cocina – ci chiediamo – se ha verificato la legittimità delle autorizzazioni per l’installazione dei progetti in questione. A questo punto è logico chiedere al Governo e al dirigente generale se questi decreti del dirigente pro-tempore sono legittimi, se sono fondati, se i progetti sono stati sottoposti a procedura via vas, se sono stati esclusi dalla procedura o se invece dovevano essere sottoposti a procedura via-vas. “Per queste ragioni – concludono i deputati – chiediamo al Governo Regionale in base a quali norme di legge siano state approvate le istanze di modifica sostanziali dell’impianto della Ditta D’Angelo, ‘utilizzando’ le valutazioni precedentemente rilasciate dall’ARTA, ‘di non assoggettabilità’ e di parere positivo alle ‘emissioni in atmosfera’, approvate precedentemente alla presentazione dell’autorizzazione dell’impianto di Tritovagliatura”.

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