Aggressione a sfondo razziale a Partinico, arresti domiciliari per i responsabili
Sono finiti agli arresti domiciliari i due aggressori di Khalifa Dieng, il 19enne senegalese insultato e pestato la scorsa settimana a Partinico per il colore della sua pelle. Il gip di Palermo Fabrizio Anfuso ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai carabinieri della compagnia di Partinico nei confronti dei due cugini Lorenzo Rigano e Gioacchino Bono, fino a ieri indagati a piede libero per aver picchiato il giovane migrante richiedente asilo politico. Entrambi sono accusati di lesioni aggravate dall’odio razziale. I militari hanno notificato i provvedimenti ieri pomeriggio e, in un primo momento, Gioacchino Bono era risultato irreperibile, ma poi è stato individuato e sottoposto ai domiciliari. Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta dei sostituti procuratori Geri Ferrara e Alessia Sinatra, coordinati dall’aggiunto Marzia Sabella, sette giorni fa il giovane senegalese è stato affrontato e picchiato in piazza Santa Caterina a Partinico davanti ad un bar del luogo, da un gruppo di almeno quattro uomini che gli hanno può volte urlato: “negro di merda tornatene al tuo paese”. Gli inquirenti, grazie anche alle immagini di una telecamera di sorveglianza, sono riusciti ad identificare solo Bono e Rigano e ciò grazie, anche alle testimonianze di alcuni clienti del bar che hanno assistito alla crudele aggressione. Il senegalese venne medicato al pronto soccorso per le ferite ad un orecchio e alla bocca guaribili in sette giorni. Nel video acquisito dagli investigatori si vedono distintamente Bono e Rigano colpire il giovane migrante con calci e pugni, altri presenti che assistevano impassibili alla scena, alcuni di loro addirittura compiacendosi, e pochi altri intervenire per tentare di impedire il pestaggio nei confronti del ragazzo indifeso. “Questo clima peculiare in cui si sono realizzati i fatti per cui si procede – scrive il gip del Tribunale di Palermo Fabrizio Anfuso nella misura cautelare – si è riversato anche nello svolgimento delle indagini, caratterizzate dalla reticenza di diverse persone informate sui fatti che non hanno offerto da subito gli elementi per l’identificazione dei responsabili o per la ricostruzione dell’accaduto o per il pronto rinvenimento di telecamere che consentissero, da subito, la ricostruzione della vicenda. Tuttavia – prosegue il Gip – attraverso le attendibili dichiarazioni della persona offesa e le consequenziali attività investigative svolte dai Carabinieri della compagnia di Partinico – è stato possibile addivenire all’acquisizione di un completo quadro probatorio. In particolare, a parte quanto accaduto nell’immediatezza, il primo racconto organico e particolareggiato della vicenda è stato offerto da Dieng nella formale denuncia resa ai Carabinieri lo scorso 28 luglio”. I due cugini partinicesi, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, sono stati associati presso le rispettive abitazioni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento restrittivo.