San Cipirello, la famiglia Capitelli dona due fibrillatori al Comune
Il dolore si trasforma in dono e vita. È quello che succederà a San Cipirello domenica 22 luglio quando al Comune verranno donati due defibrillatori per proteggere ulteriormente la cittadinanza. Infatti, così come scrive Mob Magazine, la famiglia di Piero Capitelli, il ventiduenne originario di San Cipirello morto lo scorso maggio a Londra in un incidente stradale, ha pensato di avviare una raccolta fondi per un fine sociale. I due defibrillatori, acquistati con questi fondi, saranno posizionati nel territorio comunale in modalità PAD (Pubblico Accesso alla Defibrillazione), video sorvegliati e dotati di segnalatore GPS: uno si troverà all’ingresso del Comune e l’altro invece a piazza Madrice. Alla cerimonia di consegna, che si terrà alle 12 nella sala consiliare del Municipio, saranno presenti il sindaco, Vincenzo Geluso, la famiglia di Piero Capitelli e Tony Alestra, esperto in materia di cardioprotezione del CSE Centro Soccorso Emergency Salvamento Agency e C2Project di Lecce. Un bel gesto quello della famiglia Capitelli – dice il Sindaco, Vincenzo Geluso – per la tutela della salute, la prevenzione e la sensibilizzazione di tutta la comunità cittadina alla cultura del primo soccorso. Questi due defibrillatori – continua il primo cittadino – si vanno ad aggiungere a quello che è già in possesso del Comune e ad altri due che a breve riceveremo in dono da privati. Nei mesi scorsi, inoltre, la Salvamento Agency ha formato e rilasciato a titolo gratuito sei brevetti di operatore BLS-d, per cui la nostra è una città cardioprotetta”. La città quindi sarà presto dotata di ben cinque defibrillatori di ultima generazione e di persone in grado di intervenire immediatamente in caso di arresto cardiaco. Ogni giorno, in Italia, infatti, sono 160 le persone che vengono colpite improvvisamente da attacco cardiaco. Si tratta di persone sane di tutte le età: adulti, anziani, giovani e bambini. In questi casi, la presenza e il buon uso di un defibrillatore aumentano del 30% le possibilità di sopravvivenza. Saper gestire e prevenire queste emergenze, quindi diventa prioritario per i luoghi dove tutti i giorni c’è una grande affluenza di pubblico.