Partinico. Senegalese picchiato, appello di Rifondazione alla comunità
Un giovane senegalese di 19 anni, richiedente asilo, è stato aggredito e offeso con insulti razzisti a Partinico mentre lavorava servendo ai tavoli in un bar in piazza Caterina. Il giovane, da due anni ospite di una comunità, ha presentato una denunciai ai carabinieri della compagnia dopo che un gruppo di ragazzi lo ha aggredito sul posto di lavoro provocandogli ferite al labbro e alle orecchie guaribili in sette giorni. Il ragazzo sarebbe stato insultato e poi preso a pugni e calci, mentre il gruppo gli urlava: “Vattene via sporco negro”. “Non ho reagito perché non alzo le mani – ha raccontato il senegalese – Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si alzano le mani”. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri per risalire agli aggressori. ANSA
Sulla vicenda intervengono Valentina Speciale (nella foto), segretaria Partito della Rifondazione Comunista Partinico ed
Emiliano Puleo, consigliere comunale: “Era inevitabile che prima o poi accadesse, anche da noi! Il clima di odio declinato in tutte le sue forme ha cominciato a fare capolino anche a Partinico dove due giorni fa un giovane migrante è stato dapprima provocato e dopo picchiato da un gruppo di “onesti concittadini”. La colpa del ragazzo? Semplice, avere la pelle scura. È venuto il momento di fare argine contro questa deriva razzista e xenofoba! E’ necessario che ogni associazione, ogni gruppo politico, ogni parrocchia alzino un muro contro l’odio. Facciamo appello in primis alle comunità che ospitano i migranti affinché, con la partecipazione di tutti i gruppi disponibili, della Chiesa e del Comune si possa avviare una collaborazione che sviluppi l’integrazione nella nostra comunità al fine di spezzare questo clima di insofferenza, xenofobia e odio razziale nei confronti di gente che ha il solo torto di scappare da guerre, da povertà e da un destino di stenti e disperazione.
Auspichiamo inoltre che sul tema si apra un dibattito pubblico serio a Partinico e che finalmente la politica locale e l’amministrazione comunale possano confrontarsi con atteggiamento responsabile al fine definire una politica dell’ accoglienza efficace e soprattutto lungimirante, che superi la logica dell’emergenza, prima che ai troppo tardi. Occorre potenziare la collaborazione con le gli operatori del terzo settore e controllare che chi gestisce l’accoglienza rispetti gli standard di assistenza e tutele previsti dalla legge. Ribadiamo ancora una volta che creare occasioni di dialogo e confronto tra la comunità locale e chi viene accolto un dovere per un comune che in questi anni si é reso responsabile di omissioni imperdonabili”