Montelepre, raid punitivo in deposito automezzi: assolti due indagati

La quarta sezione del tribunale di Palermo, presieduta ad Bruno Fasciana, accogliendo in pieno le tesi della difesa, così come scrive il Giornale di Sicilia – ha assolto dall’accusa di tentato omicidio, il partinicese Mirko Pavaglianiti che, nell’ottobre del 2014 venne coinvolto nell’inchiesta su un pestaggio. La vicenda risale a quasi 4 anni fa, quando i carabinieri della compagnia di Partinico arrestarono 5 persone a seguito di una spedizione punitiva che venne messa a segno nel deposito di automezzi della ditta Temperino di Montelepre, determinando il ferimento di Giuseppe e Massimo Buscemi. Quest’ultimo sarebbe stato il bersaglio dell’agguato a seguito di una lite precedentemente avvenuta con un’altra persona coinvolta nell’inchiesta, il monteleprino Simone Purpura a cui Buscemi, giorni prima, aveva accidentalmente, strisciato la macchina. Mirko Paviglianiti in quel contesto venne arrestato, ma subito dopo rilasciato poiché venuti meno gli indizi di colpevolezza. Rimasto indagato e finito sotto processo, grazie ad un alibi di ferro, per lui è adesso arrivata l’assoluzione. Paviglianiti, infatti, ha prodotto le immagini delle telecamere di sicurezza di un negozio di Balestrate, che lo hanno ripreso nel giorno e nel momento esatto in cui a Montelepre era stata consumata l’aggressione. Per lui la fine di un incubo. Scagionato anche un altro coimputato nello stesso procedimento giudiziario, Raffaele Guida che per questa vicenda ha passato 12 mesi in cella. Adesso è stato assolto. Resta in corso il processo d’appello pendente nei confronti di Simone Purpura e dei figli Daniel e Vincenzo, che hanno però optato per il rito abbreviato. I tre in primo grado sono stati condannati a due anni e mezzo.

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