Carini, rapinarono autotrasportatore di pesce: 5 arresti
Scoperta dalla Polizia di Stato una banda che rapinava gli autotrasportatori di pesce.
A finire in manette sono stati i pregiudicati Giovanni Cerrito, 45 anni, Domenico Amari , 44 anni, Francesco Paolo Amari 25 anni, Giuseppe Celauro 26 anni, tutti di Villabate e Emilio Marchese di Bagheria di 36 anni, già detenuto al cercere Pagliarelli per altri motivi.
Tutti devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere e della commissione di due violente rapine a danno di autotrasportatori del settore ittico.
L’attività d’indagine, condotta dai poliziotti della sezione “Reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile, ha consentito di individuare un gruppo criminale dedito alla commissione di rapine.
In particolare, Giovanni Cerrito, Francesco Paolo Amari Francesco Paolo e Giuseppe Celauro, che dovranno rispondere anche del reato di associazione per delinquere, il 14 giugno del 2017, hanno realizzato la rapina di un container contenente 24 tonnellate di totani surgelati, del valore di circa 70.000,00 euro, a Carini.
In quell’occasione i tre, per impossessarsi del carico di pesce, avevano anche procurato lesioni ad uno dei trasportatori.
Sempre con le medesime modalità di azione, il successivo 22 agosto, a Termini Imerese, nell’area di servizio di “Caracoli”, hanno compiuto un’ulteriore rapina ai danni di un autotrasportatore, impossessandosi di un container contenente 138 quintali di gamberi surgelati, del valore di circa 170.000,00 euro.
In entrambi i casi, la banda ha approfittato della circostanza che le vittime avessero raggiunto il luogo della consegna del loro carico con abbondante anticipo e che fossero quindi in sosta, nel primo caso, dinanzi la sede della ditta consegnataria, nel secondo, presso un’area di servizio.
Analoghe le modalità delle aggressioni che sono valse ai cinque, oltre che il reato di rapina aggravata, anche quelli di lesioni personali e sequestro di persona.
Gli autotrasportatori, colti di sorpresa nell’abitacolo dei loro rimorchi, sono stati tirati giù dai mezzi e costretti, faccia a terra, per svariati minuti, tempo necessario a sostituire la motrice con un secondo vettore che avrebbe trasportato via il prezioso carico.
Le vittime sarebbero state, infine condotte lontano dal luogo della rapina ed abbandonate su strada. Indagini sono in corso per verificare chi abbia beneficiato e quale sia stata la destinazione finale del grosso rifornimento di molluschi e crostacei.